La veglia notturna di Bergamo per implorare la pace

Riflettendo su alcuni passaggi della "Pacem in terris", l’enciclica scritta da Giovanni XXIII quarant’anni fa, le associazioni e i movimenti cattolici bergamaschi ieri sera si sono riuniti presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie per dire no alla guerra. Tra i trecento fedeli presenti, si è raccolto in preghiera anche il vescovo Roberto Amadei. Poi, fino alle 7 del mattino, i gruppi cattolici si sono succeduti nell’adorazione del Santissimo Corpo di Gesù esposto sull’altare. È stata una lunga notte di preghiera e di adorazione, per affidare a Dio le speranze e gli smarrimenti di questi drammatici giorni.

La veglia notturna è stata organizzata dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali: «Raccogliendo l’invito del Papa e del vescovo di Bergamo a pregare per la pace, il mondo laico bergamasco si è unito per testimoniare la speranza nella forza del Signore - ha spiegato Giovanna Cecchini, presidente della Consulta-. Purtroppo il conflitto iracheno è già iniziato. Ora non ci resta che rivolgerci a Lui, fiduciosi che la sua grazia possa operare dove gli uomini hanno invece fallito».

«Lo scorso 31 dicembre ci siamo incontrati in questa chiesa invocando la pace per il nuovo anno - ha ricordato don Antonio Gamba, parroco di Olera e assistente diocesano della fraternità di Cl -. Stasera ci riuniamo di nuovo, perché la pace è stata infranta. Non solo in Iraq, ma in tanti luoghi della Terra, dove la gente soffre e muore. Ricordiamo le quattro condizioni indicate da Giovanni Paolo II per la realizzazione della pace: verità, giustizia, amore e libertà».

(24/3/03)

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