La viabilità verso il nuovo ospedale
Via libera al raccordo Briantea-King

Primo via libera di Palafrizzoni al collegamento tra via Carducci e il nuovo ospedale alla Trucca: oggi la Giunta darà l'ok alla progettazione preliminare della nuova strada che andrà a raccordare la Briantea a via Martin Luther King, sottopassando la ferrovia per Ponte San Pietro. L'opera è inserita nel Piano delle opere pubbliche del 2010, con uno stanziamento di 5 milioni di euro. Chiaro però che non sarà pronta per l'entrata in funzione del nuovo ospedale «Beato Giovanni XXIII», in programma per fine anno.

Nel frattempo Palafrizzoni sta avendo contatti con le Ferrovie per limitare al minimo i tempi di chiusura delle sbarre del passaggio a livello di via King, così da evitare stop imprevisti (e pericolosi) ai mezzi di soccorso diretti al nuovo ospedale: va però detto che l'intersezione con la linea ferroviaria è già automatizzata (a differenza del passaggio a livello successivo, quello di via Moroni) e non sembra facile riuscire a contenere ulteriormente i suoi tempi di funzionamento.

Considerato che quella che verrà licenziata oggi è solo la progettazione preliminare, è improbabile che i cantieri possano aprire prima (ottimisticamente) della seconda metà dell'anno. Nell'attesa i mezzi di soccorso entreranno dal lato ovest dell'ospedale, quello che dà su Longuelo e sull'asse interurbano, dove le opere di viabilità sono già in stato molto avanzato.

La soluzione preparata da Palafrizzoni si innesta sull'attuale rondò di via Carducci, quello vicino all'Auchan, dove si innestano anche la stessa via King e via Corpo italiano di liberazione. Da qui si staccherà in perpendicolare con via Carducci una strada a due corsie direzione sud, che sottopasserà la ferrovia, piegando subito dopo in direzione ovest e allineandosi così alla linea stessa fino a raggiungere via King, che sarà sistemata fino all'ingresso del nuovo ospedale. Qui è prevista la realizzazione di un nuovo rondò, all'altezza dell'intersezione con la vecchia via della Trucca.

Per saperne di più leggi L'Eco in edicola oggi

© RIPRODUZIONE RISERVATA