«Dall'Albania a Bergamo
per fare il salto di qualità»

Vangjel Tavo, ministro della Salute albanese, ha visitato la sede dell'Avis provinciale, per replicare in Albania il modello organizzativo dell'associazione dei donatori bergamaschi.

Anche l'Albania procederà alla raccolta di sangue in forma anonima, volontaria, gratuita e periodica. E il modello sarà l'Avis provinciale di Bergamo. Questa la sintesi dell'incontro che si è tenuto sabato presso la sede del Monterosso tra la delegazione albanese guidata dal ministro della Salute, Vangjel Tavo, e composta dal Capo di Gabinetto, Anila Nejko e dai consiglieri speciali Arben Rruggia e Haim Reitan e il presidente dell'Avis provinciale di Bergamo, Oscar Bianchi.

Presenti anche gli assessori regionali Marcello Raimondi e Daniele Belotti e il vicesindaco di Bergamo Gianfranco Ceci. Nell'ambito del progetto di cooperazione internazionale, di grande importanza e dal forte significato per tutto il volontariato italiano e promosso in accordo con Avis nazionale, la delegazione albanese ha avuto modo di conoscere il sistema trasfusionale locale e le attività di promozione del dono volontario, gratuito e periodico del sangue.

Grande soddisfazione e piena disponibilità da parte del presidente Oscar Bianchi: «Il Ministro ha espresso il desiderio di fare il salto di qualità (oggi in Albania la donazione di sangue viene retribuita) riconoscendo nella nostra associazione un modello esemplare. I primi contatti con gli operatori sanitari albanesi erano già stati avviati lo scorso anno, adesso occorre concludere l'iter burocratico e poi l'Avis bergamasca farà da tutor per l'avvio di un'organizzazione di donatori albanesi, simile alla nostra».

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