Legambiente con i dati Arpa:
«Migliorata l’aria a Bergamo»

C’è ancora molta strada da fare per raggiungere gli standard europei, ma a Bergamo le fantomatiche «Pm 10» - le polveri sottili - sono in diminuzione. A stabilirlo, l’analisi nei capoluoghi lombardi a cura di Legambiente.

C’è ancora molta strada da fare per raggiungere gli standard europei, ma a Bergamo le fantomatiche «Pm 10» - le polveri sottili - sono in diminuzione. A stabilirlo, l’analisi nei capoluoghi lombardi a cura di Legambiente, elaborata sui dati raccolti dalle centraline Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Lombardia), sentinelle della qualità dell’aria che respiriamo.

È Legambiente a decretare il 2013 come l’anno meno inquinato degli ultimi 10 anni, arco temporale in cui si è assistito ad un generale miglioramento, con una diminuzione delle particelle inquinanti del 25%. Ma se l’aria che abbiamo respirato nel 2013 è stata più pulita è merito anche di un meteo «spazzino», che con venti e piogge sopra la media (circa il 30% in più) ha allontanato le particelle inquinanti.

Nella classifica regionale stilata da Legambiente, Bergamo (per quanto riguarda le concentrazioni medie annue di polveri sottili) si posiziona a metà, più avanti rispetto a Brescia, la peggiore delle sorelle lombarde, e più vicina alle piccole province, come Mantova e Como. Per quanto riguarda la concentrazione, dal 2002 ad oggi, Bergamo passa da 50,1 microgrammi ai 32,2 del 2013 (è settima, prima Brescia 41,2 microgrammi).

Tutte le città sono lontane dal limite delle giornate di «supero» (35), nonostante il miglioramento nel corso degli anni. A Bergamo, dal 2002 al 2013 si è passati da 123 a 72 giornate, mentre a Brescia, da 101 a 88, Milano da 172 a 90. Il bilancio generale del 2013, definito da Legambiente come «un anno di ordinario inquinamento, a cui il meteo ha concesso lunghi periodi di tregua», sarebbe comunque in positivo.

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