Legge Bossi-Fini, inghippo tecnico per un albanese di 25 anni

Prima ha dovuto affrontare il giudice monocratico del Tribunale di Bergamo, poi il giudice delle indagini preliminari: martedì dovrà tornare però davanti al primo magistrato. Il tutto per violazione della legge Bossi-Fini, a causa di un inghippo tecnico della legge stessa. Protagonista della singolare vicenda un albanese domiciliato a Bonate Sopra, 25 anni il prossimo ottobre.

Clandestino in Italia, il 23 novembre del 2001, il giovane era stato arrestato al supermercato Auchan di Curno per tentato furto di due paia di occhiali e due candele. In direttissima patteggia 6 mesi di reclusione con pena sospesa e il giudice dispone l’accompagnamento alla frontiera. Un ordine immediatamente eseguito, ma anche infranto pochi giorni dopo: l’albanese infatti rientra in Italia 6 giorni più tardi. L’anno successivo, a settembre 2002, entra in vigore la legge Bossi-Fini e con essa la possibilità di regolarizzare la propria posizione per chiunque abbia un lavoro da almeno tre mesi. Detto fatto: il giovane presenta subito domanda di emersione del lavoro nero e regolarizzazione, una richiesta ancora in attesa di risposta dalla Prefettura di Milano.

Nel frattempo il giovane continua a lavorare: oggi è operaio a Bonate Sopra. Ma giovedì scorso, mentre si trovava nella zona di via Carducci, una Volante della polizia lo ferma per un normale controllo e qui nascono i problemi. Dai terminali emerge infatti l’espulsione coattiva su ordine del giudice con conseguente obbligo per lui, non ottemperato, di chiedere l’autorizzazione prima di poter rientrare in Italia.

A quel punto scatta il fermo di polizia, e i relativi problemi. Tecnicamente infatti la violazione è relativa alla legge Bossi-Fini che prevede il processo in direttissima, di fatto il magistrato si è però dichiarato incompetente: la convalida di un fermo spetta al gip. Il caso passa così al gip Stefano Storto che convalida il fermo senza misure cautelari, quindi rimanda gli atti al pm: per il giudizio direttissimo, obbligatorio, la competenza è del giudice monocratico. Martedì, quindi, non resta che tornare nuovamente in aula martedì.

(21/05/2004)

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