Lettera aperta al ministro Lorenzin
Saita: «Non si trascuri l’autismo»

Una lettera aperta consegnata nelle mani del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a convegno mercoledì 29 gennaio al Pirellone, affinché non trascuri i malati affetti da autismo e dalle nuove malattie rare.

Una lettera aperta consegnata nelle mani del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a convegno mercoledì 29 gennaio al Pirellone, affinché non trascuri i malati affetti da autismo e dalle nuove malattie rare.

Una civile forma di protesta messa in campo dal consigliere regionale leghista Silvana Saita, che dichiara: «Si tratta di un forte appello con il quale ho voluto richiamare l’attenzione del Ministro su alcuni problemi particolarmente drammatici, a cominciare dall’autismo. Questa malattia, che troppo spesso le famiglie sono costrette a vivere in perfetta solitudine, viene a tutt’oggi catalogata dall’Inps in base a parametri fermi al 1992.

Con il risultato che, ai fini dell’indennità di accompagnamento, molto spesso la patologia non viene riconosciuta».

«Per questo motivo - prosegue il consigliere del Carroccio - nella lettera ho chiesto al Ministro l’aggiornamento immediato della classificazione per l’autismo e l’esclusione delle verifiche sulla permanenza dello stato di invalidità per persone con patologie già riconosciute al 100%; inoltre ho proposto che per tutte le nuove malattie rare, non ancora riconosciute dalla nostra legislazione, vi sia l’alleggerimento dei costi mediante rimodulazione dei ticket e l’istituzione di presìdi gratuiti, utilissimi per migliorare la qualità della vita».

«Infine - conclude Saita - chiedo che si faccia chiarezza in merito alla questione Stamina. Pur non entrando nel merito della scientificità della cura sinora proposta, nel Paese si è creata una situazione kafkiana che vede da un lato la magistratura che attacca Stamina e dall’altro una legge votata dal Senato ed una serie di sentenze emesse dai Giudici del Lavoro. Per questo motivo è necessario fornire una risposta chiara, rapida ed immediata alle molte famiglie drammaticamente colpite negli affetti più cari».

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