L'imprenditore Nicola Radici
rapinato a Milano Marittima

S'era appena lasciato le spalle i tavolini della discoteca più «in» della riviera romagnola, il «Pineta» di Milano Marittima, palcoscenico notturno di calciatori, starlette e personaggi del «demi-monde» da rotocalco. Nicola Radici, imprenditore seriano, figlio trentasettenne di Miro, con alcuni amici stava tornando a piedi verso l'hotel che aveva prenotato per il weekend, reduce dalla serata di divertimento nel locale.

All'improvviso, mentre stava percorrendo una trasversale di viale Romagna, al limite della zona pedonale, è stato affrontato da un malvivente che è sopraggiunto alle sue spalle e con una mossa fulminea - un vero e proprio gioco di prestidigitazione criminale - gli ha sfilato l'Audemars Piguet (17 mila euro il prezzo di listino) che aveva al polso.

Erano le cinque della mattina di domenica, mentre il resto della compagnia rimaneva imbambolata dalla sorpresa, Radici ha avuto la prontezza di spirito di abbozzare una reazione. Dopo un comprensibile attimo di smarrimento, l'imprenditore s'è infatti messo a inseguire il rapinatore impegnato a raggiungere il complice che lo stava attendendo a qualche decina di metri di distanza su uno scooter. Proprio nel momento in cui il bandito cercava di salire in sella, Radici gli ha mollato un calcio nel sedere. Innescando però la reazione del malvivente, tarchiato, rasato e dotato di un discreto pugno. Che non ha esitato a sferrare sul viso del biondo imprenditore bergamasco (il referto medico parla di tre giorni di prognosi).

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