Lo zainetto, la pancetta e il selfie del premier in camicia bianca. Tirata...

L’Abc del comizio di piazza Vittorio Veneto

A di abbracci – Prima quello tra Cristina Parodi con il marito Giorgio Gori, poi quello caloroso tra Gori e Renzi sul palco. Sorrisi? Tanti e pochi sguardi all’insù. Obiettivo: ignorare lo striscione della Lega che gira sopra il palco con lo slogan «Veranda abusiva Gori Pinocchio».

B di balzelli – Tre salti e Renzi approda sul palco. Mossa scattante, sarà la ginnastica alla Technogym? Ma la pancetta lo tradisce.

C di camicia – Rigorosamente bianca, un po’ tirata. Appena salito sul palco Matteo Renzi ha tolto la giacca blu del suo completo in tinta unita e si è arrotolato le maniche. Abitudine consolidata preceduta da un gesto quotidiano e poco da comizio: accovacciarsi per allacciarsi le scarpe. Perché Matteo, in fondo, vuole apparire come un uomo comune.

D di diamoci una mossa – O smossa. È il filo conduttore della chiacchierata, tra sogni e speranze, si va avanti con lo slogan del Pd cittadino: basta immobilismo, è ora di una svolta.

E di eleganza – Quella della candidata first lady cittadina Cristina Parodi. Ballerine Roger Vivier, pantalone a sigaretta, molto bon ton con il tocco di estro: la borsa maculata. In mano? I volantini da distribuire a sostegno del marito Giorgio.

M di musica – Da Bruce Springsteen ai Queen fino agli Oasis. Ecco la colonna sonora in attesa del premier che trasforma l’ora di pranzo in un happy hour.

P di panino – Al prosciutto e direttamente griffato Coop. Ottimo, non c’è che dire, e innaffiato da un vinello low cost. E il buffet è presto fatto.

T di tecnologia – E’ stato tutto un postare foto, mandar messaggini e video con le chiacchiere che arrivano dal palco di piazza Vittorio Veneto. Tra tweet , selfie e like suoi social media, la campagna è sempre più multimediale.

Z di zainetto – Immancabile segno distintivo del candidato Giorgio Gori. Con una rivelazione: è sempre lo stesso modello dal giorno in cui si propose all’allora sindaco di Firenze Renzi. E ora il premier si appella alla shopaholic Parodi: «Cristina, facci il piacere, compragliene uno nuovo».

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