Luglio e agosto, boom di neonati

Trend in crescita non soltanto a Bergamo, ma anche a Seriate, Alzano, Clusone, Treviglio e Calcinate. Sono almeno 150 in più rispetto alle nascite registrate nello stesso periodo dello scorso anno

Sarà che i mesi di ottobre e novembre dello scorso anno sono stati più «uggiosi» del solito, invogliando ad una maggiore intimità tra le mura domestiche, ma anche nella Bergamasca – così come nel Milanese e in alcune altre province lombarde – i trentun giorni di luglio e primi diciotto di agosto hanno fatto registrate un vero e proprio «boom» di nascite, circa 150 in più rispetto allo stesso periodo dell’anno passato. Una crescita registrata non soltanto ai «Riuniti», ma anche negli ospedali delle altre due aziende ospedaliere della provincia, Seriate e Treviglio.

OSPEDALI RIUNITI All’azienda ospedaliera cittadina, il dato complessivo del numero dei parti dal 1° gennaio a oggi segna un leggero calo rispetto allo stesso periodo del 2003, visto che dai 2.515 dello scorso anno si è infatti scesi a quota 2.463 (-52). Tuttavia il mese di luglio e i primi 18 giorni di agosto hanno fatto segnare una sensibile ripresa, con un saldo attivo rispetto ai dodici mesi precedenti pari a 57 per numero di parti (600 contro 543) e di 65 per numero di nati (612 contro 547). «È consuetudine – spiega Pierangelo Bertuletti, dell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia, diretta da Luigi Frigerio – che nei mesi estivi ci sia un aumento delle nasciate, ma quest’anno la crescita è stata senza dubbio più significativa rispetto al passato. Il dato, peraltro, sorprende in misura maggiore perché è in controtendenza rispetto al trend dei primi sei mesi del 2004, quando le proiezioni per l’anno sembravano attestarsi al di sotto dei 4.009 parti registrati nel 2003. I dati di luglio e agosto, invece, fanno ben sperare per un recupero di posizioni: attualmente siamo "sotto" di 52 parti, ma nei mesi scorsi il saldo negativo aveva toccato anche quota 100. Al di là di tutto, comunque, non va dimenticato che, come singola unità operativa, la Ginecologia dei "Riuniti" è quella che "figlia" di più in tutta la Lombardia e tra le prime in tutta Italia. Certo non manca il contributo delle donne immigrate, la cui integrazione si sta via via rafforzando anche nella Bergamasca».

AZIENDA OSPEDALIERA DI SERIATE Il «baby boom» si è fatto sentire anche nei centri dell’azienda ospedaliera «Bolognini» di Seriate. Nell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia di Seriate, a luglio sono stati registrati 151 parti contro i 107 del 2003 (+44), mentre dal 1° al 18 agosto i parti sono stati 86 (nel 2003, in tutto il mese, furono 126). Al «Fenaroli» di Alzano sono stati i primi 18 giorni di questo mese a farla da padrone: 53 parti contro i 38 del 2003 (+15), a fronte di un luglio di più basso profilo (88 parti contro i 98 dello scorso anno). Dati in netta crescita anche a Clusone: 55 parti a luglio (32 nel 2003) e 27 dal 1° agosto ad oggi (contro i 20 dello scorso anno, 37 in tutto il mese).

AZIENDA OSPEDALIERA DI TREVIGLIO Trend in crescita anche all’Azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio. All’Ostetricia e Ginecologia di Treviglio, il saldo tra il numero di parti registrati dal 1° luglio al 15 agosto di quest’anno e quelli dello stesso periodo del 2003 è di +27: 226 contro 199. I parti di luglio sono stati 148 (contro i 130 del 2003), quelli delle prime due settimane di agosto 78 (contro 69). Saldo attivo anche al «punto nascita» dell’ospedale di Calcinate: 113 i parti dal 1° luglio a Ferragosto (81 a luglio, 32 in agosto»), 97 quelli dello stesso arco di tempo dello scorso anno (63 a luglio, 34 dal 1° al 15 agosto). Sostanzialmente stazionari, invece, i dati dell’Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di San Giovanni Bianco: 41 tra luglio e le prime settimane di agosto (31 a luglio, 10 ad agosto) contro i 42 dello stesso periodo del 2003 (31 a luglio, 11 ad agosto). Più difficile capire fino a che punto il trend positivo è «targato» Bergamo: sia il presidio di Treviglio sia quello di Calcinate «pescano» infatti da fuori provincia, rispettivamente da Milano e da Brescia.

Immutato, negli ultimi anni, l’identikit delle neo mamme, tutte o quasi tra i 30 e i 34 anni d’età (839 nel 2003), sposatesi tardi (sempre più spesso dopo aver terminato l’Università con una laurea in mano), fortemente impegnate nel mondo del lavoro e dunque più propense a garantirsi una carriera piuttosto che pensare alla famiglia. «Il 65 per cento delle nostre partorienti – annota Frigerio – si colloca in una fascia di età superiore ai 30 anni, tanto che il 61,9 è tra i 30 e i 40 anni. Il 46 per cento delle donne sopra i 30 anni partorisce da noi per la prima volta (e per molte di loro sarà l’unico parto), mentre le donne che partoriscono tra i 30 e i 35 anni rappresentano il gruppo più numeroso, confermando la tendenza a partorire di più nel corso della terza decade di vita. A Bergamo, nel 2003, il 54,5 per cento delle donne che hanno partorito ha vissuto questa esperienza per la prima volta».

(19/08/2004)

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