Maltempo, nelle Marche frazioni raggiunte
Monitoraggio valanghe e corsi d’acqua

Sono state tutte raggiunte le frazioni dell’entroterra marchigiano rimaste isolate per la neve, ma restano ancora diverse strade da aprire.

Le persone per giorni bloccate sono state comunque raggiunte, anche a piedi e con gli sci, dalla macchina dei soccorsi, che ha portato, dov’era stato richiesto, viveri e medicinali.

Continua il monitoraggio per l’allerta valanghe e slavine (sabato la frazione di Pozza di Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, era stata evacuata a causa dell’alto pericolo che una slavina potesse abbattersi sulla strada provinciale che conduce al paese) e dei fiumi. In tutta la regione ci sono 165 centraline per controllare l’innalzamento dei corsi d’acqua con il rischio di possibili esondazioni. Per quanto riguarda l’energia elettrica, ci sono ancora 5-600 utenze disalimentate. Il dato è riferito all’ultimo aggiornamento, di ieri sera. È probabile che nel frattempo i tecnici Enel ne abbiano riattivate altre.

«Questione di ore» e l’emergenza blackout nei luoghi colpiti da maltempo e neve si dovrebbe concludere, ma «ora dobbiamo ricostruire in modo sostenibile interi tratti di rete elettrica. E potremmo trovarci a farlo in condizioni altrettanto estreme. Due o tre metri di neve da smaltire, con rischio di slavine e inondazioni, possono essere un problema. Quindi chiediamo anche in questa fase la collaborazione delle istituzioni locali» spiega Carlo Tamburi, country manager Italia di Enel.

«Sono caduti pali e tralicci sotto il peso dei manicotti di ghiaccio. Dunque si sono interrotte 200 linee, impattando su 3.000 chilometri di rete, metà della rete di media tensione abruzzese. Ma muoversi su 10.000 chilometri quadrati, tra stradine comunali per andare alle frazioni isolate è veramente complicato. Abbiamo impegnato 1450 tecnici, 500 mezzi e 500 gruppi elettrogeni richiamati da tutta Italia. E i nostri uomini hanno lavorato in condizioni ai limiti della sicurezza, rialimentando oltre 190 mila famiglie», continua.

Intanto si continua a scavare tra le macerie dell’Hotel Rigopiano travolto dalla slavina, nella corsa contro in aiuto agli instancabili Vigili del Fuoco sofisticate tecnologie in uso a Polizia e Guardia di Finanza cercano tracce dei cellulari. Il bilancio della tragedia è fermo da ore: 11 sopravvissuti, 5 vittime recuperate e 23 dispersi. Un numero, quello dei dispersi, su cui non c’è ancora certezza da parte della Prefettura di Pescara. «Buone» le condizioni di chi si è salvato. Preoccupano i bambini, Edoardo e Samuel, rimasti soli perchè al momento dei genitori non c’è traccia. Identificata una nuova vittima: Nadia Acconciamessa, mamma del piccolo Edoardo Di Carlo, ricoverato in ospedale, e moglie di Sebastiano Di Carlo, ancora disperso. Intanto, in riferimento alla vignetta del periodico francese Charlie Hebdo, in cui viene rappresentata la tragedia, il sindaco di Farindola annuncia querela.

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