Mangio locale, penso universale
In classe i cibi del territorio

«Mangio locale e penso universale» è il titolo di un progetto - promosso da Comune di Bergamo, Coldiretti, Bergamo Servizi Pubblici e SerCar - che si propone di portare i cibi del territorio nelle mense scolastiche.

«Mangio locale e penso universale» è il titolo di un progetto - promosso da Comune di Bergamo, Coldiretti, Bergamo Servizi Pubblici e SerCar - che si propone di portare i cibi del territorio nelle mense scolastiche per far acquisire ai ragazzi una maggiore consapevolezza sull'alimentazione, l'agricoltura e il territorio, con la convinzione che una sana educazione alimentare debba proprio cominciare in classe.

Nei giorni 10 marzo, 5 aprile e 9 maggio verranno proposti nelle mense scolastiche delle scuole di Bergamo tre menù a «chilometro zero», con piatti elaborati secondo i principi di un'alimentazione equilibrata, ma anche considerando la varietà e la stagionalità dei cibi, utilizzando proposte di alimenti tipici dell'agricoltura locale. L'iniziativa vuole essere un modo per contribuire ad arricchire e qualificare l'offerta delle mense scolastiche, ma anche per favorire la conoscenza del territorio e al tempo stesso stimolare una riflessione nelle classi sull'appuntamento dell'Expo 2015 che ha per tema «Nutrire il Pianeta: Energia per la vita».

«Abbiamo voluto questo progetto - sottolinea Danilo Minuti, Assessore all'Istruzione, Politiche giovanili, Sport e Tempo libero del Comune di Bergamo - perché oggi, molto spesso, le giovani generazioni, vivendo lontane dalla campagna, corrono il rischio di perdere conoscenze preziose sui ritmi della natura, sulle tradizioni ed i paesaggi rurali e, soprattutto, sulla provenienza e l'origine dei cibi che consumano abitualmente. La mensa scolastica ci è sembrata un ottimo punto di partenza per favorire una migliore conoscenza del territorio e dei suoi prodotti, nonché stimolare gli alunni a riflettere anche sull'importante appuntamento dell'EXPO 2015 che avrà come tema centrale proprio il cibo in tutti i suoi aspetti. “Mangio locale e penso universale” trova un significativo riscontro nelle nuove linee guida per la ristorazione scolastica fissate dal Ministero della Salute, che prevedono l'introduzione nelle scuole del menù a “Chilometro zero”, con piatti che consentano un'alimentazione equilibrata e, al contempo, salvaguardino la varietà e la stagionalità dei cibi, utilizzando anche proposte di alimenti tipici della provincia e della regione di residenza».

Sono complessivamente 5.000 gli alunni delle scuole di Bergamo che verranno coinvolti in questa iniziativa. «Il nostro obiettivo – afferma Giancarlo Colombi, presidente di Coldiretti Bergamo – è di ridare centralità al ruolo del produttore agricolo, sottolineando l'importanza che riveste nella produzione del cibo. Educare i giovani consumatori sul valore del patrimonio enogastronomici del territorio, significa far loro conoscere una parte importante della nostra cultura e metterli nella condizione di alimentarsi in modo sano e consapevole. A mio avviso recuperare un rapporto più stretto con la realtà che ci circonda è di fondamentale importanza anche per poter guardare con maggiore comprensione ciò che avviene nelle altre parti del pianeta. Iniziative come “Mangio locale e penso universale” sono parti fondamentali del percorso che Coldiretti sta portando avanti per realizzare una filiera agricola tutta italiana e rinsaldare il rapporto tra produttore e consumatore».

Per coinvolgere maggiormente gli alunni ed estendere anche alle loro famiglie il significato del progetto sono state realizzate brochure informative e tovagliette di carta personalizzate con ulteriori informazioni che coloreranno le tavole delle scuole quando verranno serviti i menù a chilometri zero. «Proporre piatti con i prodotti del territorio - dice Marco Carrara della SerCar, l'azienda di ristorazione collettiva che prepara i pasti per le mense delle scuole del Comune di Bergamo – ci permette di fare della pausa pranzo un importante momento di educazione alimentare. Se poi pensiamo che il cibo sarà protagonista di un evento straordinario come l'EXPO 2015 diventa indispensabile dare vita nelle scuole a un sistema integrato di ristorazione scolastica ed educazione alimentare improntato alla sostenibilità ambientale, alla promozione della salute e alla valorizzazione dell'economia locale».

Questi i tre menù chilometro zero: 10 marzo: polenta, brasato di manzo; insalata, mela. 5 aprile: zuppa di cerali, arrosto di manzo con patate e verdura, yogurt. 9 maggio: ravioli bergamaschi, formai de Mut dell'Alta Valle Brembana, piccoli frutti. «Durante le tre giornale - spiega Chiara Gritti, responsabile diete e nutrizione della SerCar – i bambini potranno gustare in mensa dei menù completamente a base di prodotto della filiera corta, nel rispetto dell'ambiente, della tradizione ma anche dei principi che stanno alla base di una sana e corretta alimentazioni, attraverso la scelta di prodotti e ingredienti in accordo con quelle che sono le indicazioni dell'Asl. Le ricette tradizionali dei piatti verranno rivisitate in chiave moderna e applicabili a quelle che sono le esigenze nutrizionali della ristorazione scolastica».

Dal progetto «Mangio locale e penso universale» si svilupperanno nei prossimi mesi ulteriori iniziative che coinvolgeranno le scuole anche dal punto di vista didattico.

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