Maturità, solo commissari interni
Cambiano prima prova e tesina

Nel giorno della riapertura delle scuole, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini torna sulle novità in arrivo per l’esame di Stato e annuncia una commissione tutta interna e cambiamenti per quanto riguarda le tesine per la maturità.

Nel giorno della riapertura delle scuole, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini torna sulle novità in arrivo per l’esame di Stato e annuncia una commissione tutta interna e cambiamenti per quanto riguarda le tesine per la maturità.

«Stiamo pensando che l’esame di maturità, che è il punto di sintesi della valutazione di un percorso di studi, costerà molto di meno e sarà più efficace se lo si restituisce agli insegnanti che seguono i ragazzi durante tutto l’anno. Questa è una delle idee che sta emergendo assieme a tante altre», ha detto il Ministro a Uno Mattina

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«Vanno ridotti - dice ancora Giannini stavolta al Mattino di Napoli - i costi delle commissioni esterne, al limite ci sarà solo un presidente esterno».

Riflette anche sulla prima prova: «la trovo inutilmente complessa, con una moltitudine di tracce che pochissimi svolgono». E alla domanda su come potrebbe cambiare dice: «penso al modello del saggio breve: un riassunto su più fonti che dà strumenti per valutare lo studente». Quanto alla tesina di maturità, è «un lavoro che già oggi viene svolto ma che andrebbe formalizzato e valutato».

Giannini torna anche sulla possibilità per i dirigenti scolastici di scegliere i docenti: «immaginiamo una maggiore autonomia delle scuole nella costruzione della squadra». Ed annuncia novità anche per quanto riguarda l’ingresso all’ università: «il sistema cambierà». «Ci ispireremo al modello francese con ingresso libero all’università e selezione successiva».

Sulle pagine di Repubblica, Giannini si sofferma sulla consultazione online sulla riforma: «offriremo un sito a chiunque voglia esprimersi sulla nostra riforma». Il ministro annuncia anche «un ciclo di incontri con le scuole, i presidi, i provveditori». E alla domanda se il governo sentirà anche i sindacati risponde: «certo, non escludiamo i sindacati, solo non li riteniamo più interlocutori privilegiati. Con l’autunno le trattative partono». I finanziamenti per le scuole private? «Ci saranno». «La fuga di un milione di studenti verso le statali ci farebbe chiudere la scuola italiana».

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