Medici anti-scabbia a Milano Centrale
Le Fs alla Regione: luogo non idoneo

Via libera dalla Regione Lombardia a un presidio sanitario nella stazione Centrale di Milano per assistere gli immigrati presenti. Lo ha reso noto l’assessore alla Salute Mario Mantovani attraverso una nota. Ma le Ferrovie replicano: la stazione non è idonea per affrontare un allarme sanitario.

«In questi giorni - ha affermato Mantovani - sono stati riscontrati numerosi casi di scabbia nei centri di accoglienza della città e, benché trattasi di patologia non grave, vogliamo alzare il livello d’attenzione».

Il presidio «verrà reso operativo nelle prossime ore - ha spiegato Mantovani - in modo da intervenire sulle situazioni di criticità di carattere sanitario, che rientrano fra le nostre competenze». «Le difficoltà invece sul piano sociale e umanitario che qui riscontriamo - ha continuato l’assessore - devono essere affrontate dal governo con risposte adeguate, essendo un tema di carattere nazionale».

Da qui, l’annuncio di voler scrivere a prefetto e sindaco di Milano. «Credo che ognuno dovrà fare la sua parte, anche riequilibrando la distribuzione dei profughi sul piano nazionale, come richiesto con forza in queste ore dal presidente Maroni», ha concluso l’assessore e vicepresidente della Giunta regionale lombarda.

Dall’inizio di giugno sono 108 i casi di scabbia tra gli immigrati giunti a Milano e 500 dall’inizio dell’anno, come ha confermato la Regione Lombardia, dopo l’annuncio del via libera all’istituzione di un presidio sanitario alla stazione Centrale della città, dove è concentrata la presenza dei migranti.

Il Gruppo FS Italiane afferma che, se a Milano si reputa la situazione sanitaria talmente grave da generare un vero allarme, la stazione è il luogo meno indicato per affrontarlo, dal momento che è frequentata, ogni giorno, da decine di migliaia di viaggiatori e cittadini.

In un comunicato il Gruppo Fs ricorda poi di aver già reso disponibili, dal novembre scorso, alcuni locali in via Sammartini, individuati dopo un sopralluogo con il Comune e la Prefettura, da destinare all’accoglienza e alle prime necessità degli immigrati, così da allentare la pressione sulla stazione, e che «il contratto di comodato d’uso per l’utilizzo di quegli spazi è ancora in attesa di risposta dal Comune». «L’ipotesi di ubicare il presidio sanitario al binario 21 della stazione - prosegue la nota - confligge, infine, con la gestione dei flussi di viaggiatori. Quegli spazi si troverebbero, infatti, a valle dei varchi di accesso all’area di partenza dei treni attivati lo scorso 1 maggio per disciplinare e controllare, ai fini della sicurezza, il movimento dei viaggiatori in partenza». Ultima considerazione: «La stragrande maggioranza (oltre il 90%) degli immigrati non arriva alla stazione di Milano con il treno, bensì sui pullman».

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