Metalmeccanici, la Fim si mobilita
«Non escludiamo lo sciopero»

Mercoledì 26 novembre il direttivo dei metalmeccanici, prima del presidio di tutta l’organizzazione in via Tasso.

«L’Europa è il fanalino di coda delle economie mondiali e l’Italia è a sua volta il fanalino di coda in Europa e nel confronto con i paesi più industrializzati, con un Pil che nel 2014 è destinato a segnare ancora un risultato negativo e con un livello di disoccupazione superiore a quello della media Europea. Sono queste le ragioni per cui sale prepotente dal paese la richiesta di cambiamento urgente e con misure incisive».

E sono queste le ragioni per cui la Fim e la Cisl, anche a Bergamo, sono in campo per favorire e proporre buone riforme e sostenerle con la mobilitazione, «rifuggendo però – dice Valentino Gervasoni, segretario generale Fim Cisl di Bergamo – dalla costruzione di schieramenti contrapposti, senza obiettivi chiari e condivisi e che perseguono malcelati obiettivi di condizionamento degli schieramenti politici». Gervasoni presenta così il presidio e la mobilitazione in programma mercoledì 26 novembre a Bergamo, alla chiusura del direttivo che i metalmeccanici della Cisl terranno in mattinata presso la Casa del Giovane.

Nel Jobs Act e nella legge di stabilità «ci sono scelte che condividiamo e vogliamo rafforzare e cose che non condividiamo per niente, come le misure sul Tfr che vogliamo assolutamente modificare. Condividiamo pienamente gli obiettivi individuati nel documento conclusivo dell’Esecutivo della Cisl nazionale della scorsa settimana, e le ragioni per cui non possiamo assolutamente seguire le scelte della Cgil e della Uil sullo sciopero generale».

«Sosterremo le nostre proposte con tutte le iniziative necessarie – conclude Gervasoni -: il presidio del 26 in Prefettura, le iniziative programmate dalla Cisl il 2, 3 e 4 dicembre, non escludendo lo sciopero con obiettivi molto precisi e puntuali come quello della necessità di politiche industriali per rilanciare il settore manifatturiero che è l’asse portante per la crescita economica del paese».

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