Misiani replica e attacca Palafrizzoni
E Bandera: valuterò se querelarlo

Il parlamentare Pd: «Se c’è qualcuno che infanga il buon nome di Bergamo, è l’assessore (Bandera) che ha avuto la “geniale” idea delle panchine anti-clochard e il candidato (Maggioni) che parla di “razza negroide» come nel Sudafrica di 50 anni fa».

«Che Tentorio sia nervoso, è comprensibile: la debolezza del centrodestra bergamasco è sotto gli occhi di tutti. Ma questa volta è andato decisamente fuori strada» attacca Antonio MIsiani, parlamentare del Pd.

«Invece di accusare a vanvera il proprio avversario, dovrebbe mettere ordine in casa propria. Se c’è infatti qualcuno che infanga il buon nome di Bergamo, è l’assessore (Massimo Bandera - ndr) della giunta Tentorio che ha avuto la “geniale” idea di installare in piena campagna elettorale le panchine anti-clochard facendo esplodere una polemica che è finita sui media nazionali» prosegue Misiani .

«Se c’è qualcuno che infanga il buon nome di Bergamo è quel sostenitore di Tentorio e candidato di Forza Italia (Maurizio Maggioni - ndr) che ha scritto una lettera aperta a Gori parlando di “razza negroide” e “razza caucasica” come se fossimo nel Sudafrica di cinquant’anni fa. E l’elenco potrebbe continuare, testimoniando un retroterra culturale dei sostenitori di Tentorio decisamente inquietante. Chi infanga Bergamo, signor Sindaco?».

La replica di Bandera

E in un venerdì 2 maggio dai convulsi messaggi incrociati, non poteva mancare la replica di uno dei diretti interessati. l’assessore alla Sicurezza Massimo Bandera.

«Caro Misiani

Non so chi realmente è più in difficoltà, anche perché voglio sperare che i problemi della gente per il PD in questo momento non si riducano a 9 panchine su un centinaio presenti sul viale che dalla stazione arriva a Porta Nuova. I toni utilizzati fino ad ora fanno pensare che in assenza di contenuti si voglia utilizzare la strategia di denigrare l’avversario (per questo ho dato disposizione ai miei legali di valutare gli estremi della querela). Se si fosse documentato meglio avrebbe potuto capire che le panchine in questione nulla hanno a che fare con il problema dei clochard che viceversa stiamo affrontando in maniera esemplare, ma riguardano problemi di bivacco pomeridiano di ubriache e drogati più volte denunciati dai commercianti del viale e rimasti inascoltati dalla precedente giunta».

«Viceversa la risposta di questa amministrazione alle istanze dei cittadini e dei commercianti c’è stata ed è arrivata ben prima delle elezioni. Oggi chi arriva a Bergamo con il treno trova un presidio fisso delle forze dell’ordine, un sistema implementato di videosorveglianza, ma soprattutto una riqualificazione che non ha precedenti, dall’edificio della stazione alla sua piazza, dal piazzale degli Alpini al recente viale fino alla nuova piazza di Porta Nuova».

«Mi stupisce infine che lei che è stato amministratore della Città non sappia che i clochard a Bergamo stazionano nella zona delle autolinee e della stazione dove abbiamo attivato numerosi progetti di aiuto, da Terre di Mezzo ai City Angels. Vada a fare un giro nella democratica Firenze di Renzi dove un povero clochard se viene identificato su una panchina sdraiato a dormire si becca una multa da 80 a 500 euro. Vedi Regolamento di polizia urbana art. 15 lettera d). Nella leghista Bergamo viene invitato a dormire in un posto protetto. Caro Misiani stia attento anche lei a non scivolare sulle bucce di banana».

© RIPRODUZIONE RISERVATA