Morto dopo un incidente, 7 indagati

Sono sette gli indagati per omicidio colposo in relazione alla morte di Roberto Schiavone, il ventiduenne di Bergamo rimasto ferito la mattina del 2 marzo in un incidente e deceduto poi la scorsa settimana, quattro giorni dopo le dimissioni dall’ospedale. Ieri mattina ai Riuniti di Bergamo è stata fatta l’autopsia, disposta dal pm Maria Cristina Rota: i primi esiti dell’esame medico-legale arriveranno nei prossimi giorni e potranno chiarire il quadro processuale delle sette persone indagate, di cui per ora non trapela alcun nome.

Il 2 marzo Roberto Schiavone, alla guida della propria Renault Clio, con altri quattro amici stava facendo ritorno a casa. Il tragico incidente si è verificato poco prima delle 6 del mattino, proprio all’altezza del rondò di Colognola. Stando a quanto accertato dai carabinieri, l’auto avrebbe imboccato il rondò, quindi ci sarebbe stata una brusca frenata. Il conducente, per cause ancora da accertare, avrebbe perso il controllo della vettura, schiantandosi contro il guard-rail. Nell’incidente Roberto Schiavone riportava una lesione molto profonda alla gola, con conseguente emorragia, ed era ricoverato d’urgenza in prognosi riservata agli Ospedali Riuniti, nel reparto di Rianimazione. Le sue condizioni apparivano critiche nell’immediatezza dei fatti, nelle ore successive davano buone speranze con i primi interventi urgenti, tanto che venerdì 7 marzo, dopo essere stato trasferito nel reparto di Otorinolaringoiatria, il giovane veniva sottoposto a un delicato intervento di ricostruzione di alcuni nervi del collo rimasti lesionati nell’incidente. Roberto Schiavone, a quel punto, avrebbe avuto un rapido recupero fisico, tanto che il lunedì successivo, il 10 marzo, è stato dimesso. Ma nella notte tra il 13 e il 14 marzo il giovane si è sentito male: poche ore dopo è morto al pronto soccorso dei Riuniti.

I funerali del giovane si sono svolti oggi alle 14 nella chiesa del cimitero.

(21/03/2003)