Muore sotto il treno nell’auto rubata, in fin di vita quarantenne di Bergamo

Muore sotto il treno nell’auto rubata, in fin di vita quarantenne di BergamoLa fuga dalla comunità di recupero dove erano ospitati si è tragicamente interrotta sui binari della ferrovia della Valtellina. L’auto sulla quale stavano viaggiando a folle velocità, rubata sul piazzale del Santuario della Madonna di Tirano, si è ribaltata dopo un incidente sui binari della ferrovia che corre accanto alla strada per Sondrio, a Villa di Tirano.

E’ bergamasco, si chiama Marco Mayer, classe 1966, l’uomo che ieri sera, intorno alle 22.30, è rimasto coinvolto in un tragico incidente nel quale ha perso la vita la convivente, Elisabetta Santi , 33 anni, originaria di Carrara e anch’essa residente in Bergamasca.

I due, scappati dalla comunità di recupero «Il Gabbiano» di Tirano, in provincia di Sondrio, avevano rubato un’auto - una Peugeot 405 - che avevano trovato proprio sul piazzale antistante la comunità per darsi alla fuga lungo la statale 38, dello Stelvio, diretti verso Sondrio.

Una fuga ad altissima velocità: al volante il bergamasco ha perso il controllo dell’auto e all’altezza del comune di Villa di Tirano ha travolto due auto che provenivano dal senso opposto per poi finire contro il guardrail. L’auto si è ribaltata ed è finita sulla massicciata della linea ferroviaria Milano-Lecco-Tirano che passa accanto alla statale.

Ed è proprio in quel momento che si è compiuta la tragedia: la macchina è stata travolta dal treno in corsa e trascinata per cento lunghissimi metri sulle rotaie. Incastrato tra le lamiere, i soccorritori hanno trovato il corpo privo di vita di Elisabetta Santi.

In fin di vita l’uomo: M.M.P., nato a Bergamo, ma residente a Cremosano, in provincia di Cremona, è stato ricoverato in condizioni disperate all’ospedale di Sondalo, in rianimazione.

(30/01/2003)

Su L’Eco di Bergamo del 30/01/2003

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