«Neonati morti, esclusa un’epidemia
Ora vanno approfonditi i tre casi»

Claudio Sileo, bergamasco, è direttore dell’Ats di Brescia. «Nessun legame con i contagi dell’estate scorsa. Commissione al lavoro».

«Nessuna correlazione con l’epidemia dell’estate scorsa, possiamo escludere che i tre decessi siano collegati al batterio Serratia. Si tratta ora di capire se le morti così ravvicinate di questi tre neonati, prematuri e molto a rischio, siano una coincidenza statistica o altro: la commissione incaricata degli accertamenti è al lavoro». A parlare è Claudio Sileo, bergamasco, che da pochi giorni a Brescia ricopre l’incarico di direttore generale dell’Ats, ente che con la Procura (non ci sono indagati) si sta occupando del caso dei tre neonati prematuri morti nella Terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili. Un quarto neonato è morto nello stesso reparto, ma per una grave malformazione, quindi la stessa Procura ha ritenuto di non includerlo nell’indagine.

L’inchiesta è condotta da una commissione composta da sei esperti, fra i quali due medici bergamaschi: Giovanna Mangili, direttore dell’Unità operativa complessa di Patologia Neonatale dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, e Claudio Farina, direttore dell’Unità operativa complessa di Microbiologia e Virologia, sempre al Papa Giovanni.

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