No alla nuova rotta, Gori attacca
«Una scelta cinica dei Comuni»

«Si tratta di una scelta totalmente politica» spiega il sindaco che ricorda il voto favorevole di Regione Lombardia, Sacbo, Enav ed Enac. Decisiva l’astensione della Provincia e di Arpa.

Azzano San Paolo, Seriate, Orio al Serio, Grassobbio, Bagnatica, Brusaporto, Costa di Mezzate, Bolgare: sono questi i Comuni che in Commissione Aeroportuale hanno oggi votato contro la sperimentazione delle nuove rotte anti-rumore che avrebbero dovuto condurre ad una netta riduzione del numero di abitanti esposti a oltre 60 decibel Lva nelle zone più prossime all’aeroporto (da 6.600 a 4.800 persone complessivamente, - 27%, secondo le stime di Arpa Lombardia, con una riduzione di 2.200 unità a Bergamo e un aumento di 440 ad Azzano San Paolo; invariati i dati di tutti gli altri comuni interessati).

Tutte le amministrazioni si sono schierate contro la sperimentazione, che per ora non potrà essere avviata, rileva Palafrizzoni in un comunicato stampa. A favore hanno votato, oltre a Bergamo, Regione Lombardia, Sacbo, Enav ed Enac. Decisive le astensioni della Provincia e di Arpa (non provvista di delega), nonché le assenze di Ispra e Comitato Utenti. «La proposta, che nel frattempo aveva ottenuto l’approvazione tecnica dell’Enac, prevedeva una ripartizione dei decolli verso Ovest tra due rotte: la «vecchia» rotta 220 - in asse con la pista - e la nuova rotta, denominata Prnav, con una virata più stretta rispetto all’attuale, così da evitare il diretto sorvolo del quartiere di Colognola. Nulla sarebbe cambiato per tutti i comuni a Est dello scalo, Orio al Serio compreso, che tuttavia hanno deciso di bocciare l’iniziativa».

«Si tratta di una scelta totalmente politica - ha commentato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori - in linea con l’operato della passata amministrazione, che come noto aveva deciso di concentrare il massimo dei disagi sugli abitanti di Colognola, tanto da far classificare il quartiere come “area di rispetto aeroportuale”. Contestiamo questa impostazione e siamo invece favorevoli ad una più equilibrata distribuzione del carico acustico, anche tra i quartieri della città, pur di ridurre sensibilmente il numero dei cittadini esposti oltre la soglia critica (anche secondo la legge) dei 60 decibel. Si tratta di una scelta cinica, che per calcolo politico penalizza migliaia di cittadini. Per questa ragione non rinunceremo a riproporre la sperimentazione di percorsi di volo migliorativi della situazione attuale, pronti al confronto e ai necessari approfondimenti tecnici con tutte le parti coinvolte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA