No alle moto in montagna
Petizione Cai a 20 mila firme

No alle gare motorizzate sui sentieri di montagna. L’appello arriva dal Club alpino italiano della Lombardia e, in Consiglio regionale, viene subito sposato dal Patto civico con Ambrosoli. In Regione, infatti, è in discussione un progetto di legge presentato da Forza Italia.

No alle gare motorizzate sui sentieri di montagna. L’appello arriva dal Club alpino italiano della Lombardia e, in Consiglio regionale, viene subito sposato dal Patto civico con Ambrosoli. In Regione, infatti, è in discussione un progetto di legge presentato da Forza Italia che in sostanza dà ai sindaci il potere di decidere se tenere manifestazioni con mezzi motorizzati su sentieri di montagna e di bosco.

Il primo firmatario del Pdl è il consigliere Alessandro Fermi, ma tra i suoi sostenitori c’è anche il vicecapogruppo di FI al Pirellone, Alessandro Sorte. La legge verrà discussa in Consiglio regionale, per l’approvazione definitiva, martedì.

Il Club alpino italiano è così contrario al provvedimento che Renata Viviani, presidente del Cai Lombardia, ha inviato un appello al presidente della Regione Roberto Maroni, agli assessori e ai consiglieri regionali, in cui chiede di non votare la deroga al divieto di andare con mezzi motorizzati sui sentieri, nei boschi e nei pascoli.

Un appello condiviso totalmente dal Patto civico, tanto che il consigliere regionale Roberto Bruni spiega: «Siamo contrari alla legge e per quanto mi riguarda ho sottoscritto la petizione del Cai». Finora le firme raccolte sono 20 mila. L’ex sindaco di Bergamo sostiene che «tra le esigenze dei motociclisti e quelle di preservazione ambiente debba prevalere nettamente la seconda».

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