Non pagavano l’Imu, la Tasi sì
Misiani: A Bergamo 3.000 famiglie

A Bergamo 3.000 famiglie che non pagavano l'Imu ora dovranno pagare la Tasi. Questo il dato elaborato da Antonio Misiani, parlamentare bergamasco del Partito Democratico (ex tesoriere del partito e per un biennio assessore al Bilancio nella giunta Bruni) sulla Tasi.

A Bergamo 3.000 famiglie che non pagavano l'Imu ora dovranno pagare la Tasi. Questo il dato elaborato da Antonio Misiani, parlamentare bergamasco del Partito Democratico (ex tesoriere del partito e per un biennio assessore al Bilancio nella giunta Bruni) sulla Tasi, acronimo di «Tassa dei Servizi Indivisibili», ossia l’imposta ha preso il posto, insieme alla Tasi, dell’Imu, la vecchia tassa sugli immobili.

Secondo quanto stabilito da Palazzo Frizzoni, a Bergamo chi ha un’abitazione di proprietà dovrà versare il 3,2 per mille e e potrà usufruire di alcune detrazioni.

E proprio qui sta il vulnus della questione: per il pagamento della Tasi la detrazione fissa è di 60,00 euro (con un' ulteriore detrazione di 50,00 euro per ogni figlio convivente di età non superiore a 26 anni), mentre per l'Imu (a fronte di un'aliquota del 4 per mille) la detrazione fissa era pari a 200 euro.

Questa differenza nel sistema della detrazioni implica che molti fra coloro che non pagavano nulla con la vecchia Imu, ora dovranno aprire il portafogli per la nuova tassa. Antonio Misiani ha dunque calcolato che saranno 3.000 i nuclei familiari che dovranno versare “ex novo” il pagamento della Tasi.

Leggi di più su L'Eco di Bergamo dell’1 giugno 2014

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