Omicidio di Cene, nuove conferme
I tabulati accusano il camionista

Anche i tabulati telefonici confermano quanto una testimone aveva riferito agli inquirenti: nella serata di domenica 9 marzo Isaia Schena ha telefonato a Madalina Palade, la romena ventisettenne che avrebbe ucciso poco dopo nella baracca sul monte Bue a Cene.

Anche i tabulati telefonici confermano quanto una testimone aveva riferito agli inquirenti: nella serata di domenica 9 marzo Isaia Schena ha telefonato a Madalina Palade, la romena ventisettenne che avrebbe ucciso poco dopo nella baracca sul monte Bue a Cene.

Gli inquirenti hanno controllato le chiamate effettuate dal camionista trentasettenne e l’ultima è stata proprio quella a Madalina: i due si sarebbero infatti dovuti incontrare domenica sera altrove, ma nel pomeriggio dello stesso giorno Schena ha avuto un incidente con la sua auto - infatti poi trovata danneggiata - proprio in via Zeno Capitanio, la strada che porta alla baracca.

Per questo motivo, come gli inquirenti avevano ipotizzato fin da subito, Schena ha telefonato a Madalina, dicendole di raggiungerlo sul monte Bue. Telefonata che il camionista di 37 anni aveva fatto in mezzo alla stradina a fondo chiuso, laterale di via Capitanio, che porta alla sua baracca. Lo aveva sentito una residente: «Ti aspetto qui, raggiungimi», aveva detto il trentasettenne di Cene.

Quella al cellulare di Maddy è l’ultima chiamata fatta da Schena prima del delitto. Il camionista, che di fronte al gip (che l’aveva interrogato mentre era ancora ricoverato in ospedale) si era avvalso della facoltà di non rispondere, è ora intenzionato a parlare con il sostituto procuratore titolare del caso, Fabrizio Gaverini. «Fisicamente sta un po’ meglio - spiega l’avvocato Bruni -, ma psicologicamente sta molto male».

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