Omicidio di Gorno, una vicina:
«Litigavano spesso e da anni»

«Litigavano spesso, da anni, anche in modo molto pesante e più di una volta sono dovuti intervenire i carabinieri perché moderassero i toni. Eppure, chi si aspettava un simile epilogo?»: parla una vicina di casa di Giovanni Benigni e Caterina Quistini.

«Litigavano spesso, da anni, anche in modo molto pesante e più di una volta sono dovuti intervenire i carabinieri perché moderassero i toni. Eppure, chi si aspettava un simile epilogo?»: una vicina di casa di Giovanni Benigni e Caterina Quistini scuote la testa mentre parla, mentre racconta ciò che è successo lunedì mattina, quando a Gorno si è diffusa la voce che Dionisio Quistini, fratello di Caterina, aveva colpito con una spranga la sorella e il cognato, uccidendo lui e portando in fin di vita lei.

Le sue parole esprimono il pensiero comune di molti abitanti del paese: chi se l'aspettava? «Ogni famiglia ha i suoi problemi - continua la vicina di casa - e anche quando Dionisio minacciava la sorella con frasi come "ta còpe!" (ti ammazzo, ndr) nessuno sospettava che potesse farlo davvero. Le si scambiavano per parole dettate dalla rabbia, a cui non dare peso».

Il paese di Gorno è rimasto scosso dall'accaduto e molti non vogliono parlarne. «Che c'è da dire?» è un commento ricorrente nelle parole degli abitanti di un paese non avvezzo a vicende tanto imprevedibili quanto assurde come quella avvenuta ieri mattina nella palazzina scura in via Cornello, nella contrada Cavagnoli.

I Quistini risiedevano lì da sempre, nel piccolo condominio composto da tre appartamenti di proprietà della famiglia: Dionisio, nato nel '43, occupava quello al secondo piano, mentre Caterina - detta Rina, di cinque anni più giovane - aveva sempre vissuto con il marito al primo. Soltanto da un anno a questa parte la coppia aveva occupato l'appartamento al terzo piano che in precedenza apparteneva ad un altro fratello, Tino, deceduto l'anno scorso.

La questione dell'appartamento sarebbe andata a sommarsi alle altre annose problematiche familiari legate all'eredità: «i litigi sono iniziati una decina di anni fa - continua la vicina - quando è morta la madre, ma da un anno a questa parte si erano acuiti: anche nei giorni scorsi i due avevano discusso animatamente, con toni accesi e minacce verbali».

Il fratello Tino prima di morire avrebbe infatti lasciato in eredità alla sorella sia l'appartamento ed i soldi e «questo probabilmente a Dionisio non è mai andato giù». Le voci di strada raccontano anche come più di una volta Giovanni avesse proposto alla moglie Caterina di cambiare casa per sottrarsi al perenne clima di tensione creatosi con il cognato.

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