Omicidio in Brasile, il padre:«Amareggiato dalla disumanità»

«Quel che mi amareggia di più è la disumanità applicata in questo frangente, e la mancanza totale di rispetto nei confronti della persona, indipendentemente da quello che è successo». Sono queste le parole cariche di dolore di Antonio Pignataro, il padre di Nicholas, il giovane ventenne di Seriate ucciso in una sparatoria alla periferia di Maceiò, in Brasile, nella notte tra il 18 e il 19 maggio.Martedì 27 maggio sono state avviate le pratiche per la richiesta di riesumazione del corpo che è stato seppellito in una fossa comune pochi giorni dopo l’assassinio, e che è stato riconosciuto dall’amica di famiglia che da tre mesi ospitava il giovane nella sua abitazione. «In un paese civile anche un animale viene restituito al suo proprietario - continua con amarezza il padre di Nicholas -. Di errori ne sono stati fatti tanti, da parte di tante persone, e mi auguro che ora vengano pacificamente risolti. Io non sono arrabbiato con nessuno, il mio unico obiettivo è portare a casa la salma di mio figlio». Nicholas è stato ucciso a colpi di pistola nei pressi di un bosco alla periferia della città, dopo essere rimasto coinvolto in una lite insieme ad un amico brasiliano, venditore ambulante di cd, assassinato insieme a lui. Le autorità del luogo, non avendo identificato i cadaveri, sprovvisti di documenti, ne hanno disposto la sepoltura nel cosiddetto cimitero dei poveri: «Sono procedure inaccettabili - ha spiegato il legale della famiglia -, la polizia avrebbe dovuto compiere delle indagini più approfondite e mantenere ancora per qualche tempo le salme all’istituto di medicina legale, dove sono state portate dopo il delitto».Nicholas Pignataro, che era figlio unico, viveva col padre Antonio a Seriate, mentre la mamma Grazia, separata dal marito, abita a Breno (Brescia). Tre mesi fa il giovane, che aveva compiuto vent’anni il 28 gennaio scorso, aveva deciso di raggiungere per la prima volta il Brasile, dove avrebbe voluto avviare un’attività in proprio, nello specifico un ristorante italiano. Nel Paese sudamericano Nicholas era ospite in casa da una donna da tanti anni amica della famiglia, Tatiana Da Silva, una brasiliana che per lavoro trascorre circa sei mesi all’anno in Italia. La donna si era offerta di ospitare il ventenne di Seriate nella sua casa di Maceiò, città brasiliana dove vive oltre un milione di abitanti, capitale dello Stato dell’Alagoas e affacciata sull’Oceano Atlantico. (27/05/2008)

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