Operazione anti-bracconaggio nelle provincie di Bergamo e Brescia

Molte le specie protette a rischio: impegnati decine di uomini del Corpo Forestale

E’ in corso in Lombardia l’operazione «pettirosso 2003», un piano antibracconaggio del Corpo Forestale per salvare il transito degli uccelli migratori. La zona maggiormente interessata riguarda le province di Bergamo e Brescia dove transitano in questo periodo per la migrazione le specie di uccelli che nidificano nel Nord Europa e che svernano in zone calde. Il flusso migratorio è quel corridoio che milioni di uccelli percorrono costantemente ogni anno.

Il comandante del nucleo antibracconaggio del corpo forestale Isidoro Furlan ha spiegato che «in queste zone si sono evolute le tecniche di bracconaggio, con le reti, con gli archetti, con le trappole, con ogni forma e genere di arnese che la fantasia umana sia riuscita a immaginare». Così è stato impiegato un reparto specializzato che, congiuntamente ai Comandi Stazione forestali sono sul territorio per prevenire atti di bracconaggio, spezzando così quel fenomeno che si ripete ormai da molti anni.

L’operazione durerà fino al 6 novembre, cercando di garantire il passaggio dei milioni di uccelli che transitano nelle valli bresciane e in parte bergamasche in un corridoio migratorio importantissimo in Europa. Sono quattro quelli principali: il Bosforo, lo stretto di Messina, i Garganelli, lo stretto di Gibilterra, e le valli bresciane e limitrofe. In questwe ultime passano ogni giorno circa 50 mila uccelli, provenienti dalla foresta nera, dalla Russia, dal nord Europa, con punte massime che possono arrivare anche a 250mila uccelli al giorno.

(06/10/03)

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