Orobie, che freddo in agosto
Resiste la neve dell’inverno

La neve ancora presente oggi sulle nostre montagne è la testimonianza più tangibile delle abbondanti nevicate dello scorso inverno, quando sulle Orobie si sono accumulati metri e metri di manto bianco.

La neve ancora presente oggi sulle nostre montagne è la testimonianza più tangibile delle abbondanti nevicate dello scorso inverno, quando sulle Orobie si sono accumulati metri e metri di manto bianco.

Non parliamo però di ciò che rimane alle alte quote ma dei residui valanghivi che ancora si scorgono nelle aree di accumulo ai margini dei paesi montani, come ad esempio capita a Valbondione.

Il fenomeno potrebbe risultare più comprensibile se si riscontrasse sui versanti con esposizione nord, dove l’azione dei raggi solari risulta meno incisiva, ma decisamente raro su quelli esposti a sud.

La valanga del pizzo Coca, che ha visto crollare il suo effimero ponte di neve solo nella mattinata di venerdì 8 agosto, subirà forse il lento scioglimento della sua massa restante prima dell’arrivo dell’autunno. Il residuo di un’altra valanga, con esposizione sud, è presente all’imbocco della valle del Castèl, davanti al campo sportivo comunale e ben visibile dal paese. La parte avanzata della massa nevosa si trova a circa 980 metri di quota e presenta una larghezza di oltre 20 metri e uno spessore massimo di circa quattro; questa risulta completamente ricoperta di terriccio ed erbacce trascinate durante il suo precipitare verso valle, particolare che rende meno incisiva l’azione dei pochi raggi solari visti fino ad ora. A contribuire al permanere della neve, insomma, quest’estate ci si sono messe temperature non proprio estive e il sole che, soprattutto nelle valli, s’è fatto vedere ben poco. Fattori che, insieme alle abbondanti nevicate di quest’inverno, consentono ora di vedere ancor qualche copertura bianca attorno alle cime. E la latitanza del caldo estivo potrebbe favorire, a sorpresa, la sua conservazione fino al nuovo inverno. Neve tutto l’anno, quindi, su alcune zone delle Orobie.

Cartine topografiche alla mano, quello della Valle del Castèl a Valbondione, potrebbe quindi risultare lo «pseudo nevaio» al sole a quota più bassa della nostra provincia. Salendo leggermente di quota, fino ai 1.100 metri del vecchio borgo di Maslana, si trova il residuo della valanga della Piccinella, di dimensioni decisamente più imponenti; oltre 30 metri di larghezza, 80 di lunghezza e 15 di profondità massima.

Ma come si diceva questo si trova a quote leggermente superiori e non può concorrere al titolo di «pseudo nevaio» posto alla quota più bassa. Lo diventerebbe se quello della valle del Castèl capitolasse sotto l’azione dei raggi solari, possibilità che diventa tuttavia sempre più remota con il passare dei giorni, le temperature che non salgono e il sole che fa fatica a passare tra le nuvole.

© RIPRODUZIONE RISERVATA