Osio Sotto ricorda don Bepo Vavassori

«In 50 mila lo chiamano padre»: è la frase che storicamente ha meglio incorniciato la vita e l’opera di don Bepo Vavassori, fondatore del Patronato San Vincenzo de’ Paoli e di molte altre città d’accoglienza per bambini e ragazzi. A 29 anni dalla morte si terrà nel suo paese natale, Osio Sotto, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, un giorno del ricordo. Nato il 19 luglio 1888, allora giorno dedicato a San Vincenzo, don Bepo spese tutta la sua vita per aiutare ragazzi e giovani in difficoltà. Dalla prima opera del Patronato, nel 1925, rinominato «città dei ragazzi» in Malpensata, numerose sono state le case da lui fondate, a San Paolo d’Argon, Santa Brigida, Romano di Lombardia, Sanremo.Il «Villaggio del Fanciullo» e il «Villaggio degli Sposi» furono tra le sue idee più geniali. Alla carità don Bepo unì le sue doti e conoscenze culturali, grazie alle quali divenne anche, per un breve periodo, direttore de «L’Eco di Bergamo» a partire dal 1926. La sua carità arrivò anche in Bolivia, a partire dal 1966, dove per aiutare i bambini più poveri a 78 anni assunse la direzione della «Ciudad del Nino» di La Paz e a 80 fondò una casa a Cochabamba, insieme ad una scuola professionale.

La commemorazione di don Vavassori inizierà venerdì 30 alle 20.45 con l’inaugurazione di una targa dell’Amministrazione Comunale all’ingresso del cortile in cui nacque, in piazza Papa Giovanni XXIII. A seguire si terrà in piazza della chiesa, o nell’Auditorium dell’oratorio in caso di maltempo, una rappresentazione di alcuni momenti della sua vita di don Bepo, in cui i lettori della parrocchia interpreteranno brani scritti dal nipote giornalista Sandro Vavassori. Interverrò la corale «Santa Cecilia». Al termine si esibirà il gruppo folkloristico andino «Amazonas». Le celebrazioni continueranno sabato sera con la Messa in memoria di don Bepo, concelebrata da alcuni sacerdoti del Patronato.

(28/07/2004)

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