Riuniti, Gavazzeni, Ponte e Zingonia
«4 ospedali a misura di donna»

Quattro ospedali bergamaschi a misura di donna. Sono il Papa Giovanni, Humanitas Gavazzeni, il Policlinico di Ponte San Pietro e di Zingonia.

Quattro ospedali bergamaschi a misura di donna. Sono il Papa Giovanni, Humanitas Gavazzeni, il Policlinico di Ponte San Pietro e di Zingonia.

L’azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII è stata premiata con 3 bollini rosa, il massimo riconoscimento. Quest’anno è arrivata anche una menzione speciale, perché l’azienda ospedaliera bergamasca è riuscita ad ottenere 3 bollini in tutte e tre le edizioni del programma che si sono succedute dal 2007 ad oggi, un traguardo raggiunto solo da altri 11 centri in tutta Italia.

A fare dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, azienda dove la maggior parte degli operatori è donna, un ospedale in rosa hanno concorso molti servizi: l’attivazione di un protocollo multidisciplinare per le donne vittime di violenza; il percorso per la diagnosi e la cura del tumore al seno, in cui le donne possono anche usufruire della radioterapia intraoperatoria; le attenzioni riservate alle pazienti con sclerosi multipla, che possono contare su un servizio psicologico dedicato e su un ambulatorio multidisciplinare che le segue durante la gravidanza; gli ambulatori multidisciplinari per le malattie reumatologiche; l’ambulatorio pensato per le donne in gravidanza che hanno la necessità di mantenere un trattamento psicofarmacologico; l’ambulatorio per gli adolescenti che presentano un esordio di disturbo bipolare dell’umore; la possibilità di curare neonati affetti da qualunque patologia; l’efficacia del servizio di Procreazione medicalmente assistita; l’ambulatorio cardiologico dedicato all’ecografia fetale; i servizi offerti alle mamme durante il parto, dall’analgesia alla possibilità di partorire in acqua fino alla donazione del sangue da cordone ombelicale possibile ogni giorno dell’anno; i percorsi di diagnosi e cura dell’osteoporosi e infine la presenza di un team dedicato per la gestione del diabete in gravidanza. «Si tratta di un prestigioso riconoscimento che da tanti anni ci accompagna lungo un percorso continuo di miglioramento dei servizi offerti alle donne – ha commentato Carlo Nicora, direttore generale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII -. Attenzioni e possibilità che sono il frutto del nostro impegno nel promuovere un approccio di ‘genere’ nella definizione dei servizi sanitari e che sono possibili grazie alle tante professionalità su cui il nostro ospedale può contare. Il risultato sono prestazioni di altissimo livello, organizzate secondo le esigenze delle donne, in modo da offrire loro servizi eccellenti, in un contesto costruito su misura, in cui si possono sentire accolte e ascoltate».

Anche quest’anno Humanitas Gavazzeni si è aggiudicata i «Bollini Rosa», i riconoscimenti attribuiti da O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna, agli ospedali attenti all’utenza femminile. Gli ospedali premiati su tutto il territorio nazionale sono 230: 65 con tre bollini, 105 con due bollini e 60 con un bollino. Due i bollini attributi a Humanitas Gavazzeni, in quanto struttura ospedaliera che offre specialità cliniche dedicate alle principali patologie femminili e servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie delle donne. La cerimonia per l’assegnazione dei Bollini Rosa, dalla validità biennale (2014-2015), si è svolta martedì mattina 3 dicembre a Roma, nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. «Con questa nuova edizione del Programma Bollini Rosa – ha detto Francesca Merzagora, presidente di O.N.Da –, l’Osservatorio conferma il proprio impegno nel promuovere, anche all’interno delle strutture ospedaliere, un approccio ‘di genere’ nella definizione e nella programmazione strategica dei servizi socio-sanitari, imprescindibile per poter garantire, secondo i principi fondamentali di parità ed equità delle cure, il diritto alla salute non solo delle donne ma anche degli uomini».

Per quanto riguarda Humanitas Gavazzeni, diverse sono le qualifiche «rosa» che gli hanno valso la conferma dei bollini. Segnaliamo, all’interno dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale, la chirurgia della patologia benigna e maligna della mammella con la chirurgia estetica e plastica ricostruttiva, la chirurgia dell’obesità, il rafforzamento delle modalità di cura e trattamento di patologie neoplastiche tumorali (mammella, neoplasie toraciche, urologiche, gastrointestinali, uro-genitale e tumori rari). Ovviamente centrale l’Unità di Senologia che offre ogni possibilità di trattamento clinico -chirurgico alla paziente affetta da neoplasia mammaria, e l’importante azione di promozione alla salute dell’ospedale portata avanti attraverso le campagne di prevenzione effettuate in collaborazione con l’Asl (screening del carcinoma mammario in donne tra i 50 e i 69 anni) e Lilt come la Campagna Nastro Rosa (visite specialistiche gratuite).

Rilevante inoltre l’Unità di Neurologia con il Centro Cefalee, riferimento lombardo della Società Italia per lo Studio delle Cefalee - Sisc, con particolare attenzione al mal di testa femminile a cui è dedicato un ambulatorio. L’attenzione al femminile è parte inoltre del «lavoro» dell’Endrocrinologia, nella patologia tiroidea e nell’osteoporosi (oggetto anche di campagne di informazione), della Diabetologia che pone un’attenzione particolare al rapporto tra diabete e gravidanza, della Reumatologia, dell’area Cardiocircolatoria e, ovviamente, della Ginecologia.

Oltre al Papa Giovanni e alla Gavazzeni, anche il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro e il Policlinico San Marco di Zingonia, per la terza edizione consecutiva, sono stati premiati con l’assegnazione di due Bollini Rosa, a conferma del costante impegno e attenzione per la salute delle donne. «Questo importante e autorevole riconoscimento è per noi motivo di grande soddisfazione, una conferma dell’attenzione che da sempre riserviamo alla donna e alla sua salute, sia sotto un profilo strettamente medico sia psicologico ed emotivo» ha detto il dottor Francesco Galli, amministratore delegato degli Istituti ospedalieri bergamaschi.

Tra i servizi «al femminile» offerti dal Policlinico San Pietro l’Unità di Ostetricia e Ginecologia, il Centro di Medicina della riproduzione, con diagnosi e cura dell’infertilità di coppia, e il Centro per la Cura dei Disturbi dell’alimentazione. Entrambi i Centri, grazie all’alta qualità delle cure erogate, attraggono pazienti non solo della provincia bergamasca ma anche di altre città e regioni. Punti di forza del percorso nascita della struttura, in particolare, sono la possibilità per le future mamme di usufruire gratuitamente della possibilità di partoanalgesia, i corsi pre-parto con ostetrici, psicologo, anestesista e pediatra, un ambulatorio dedicato all’allattamento, il rooming-in e la guardia ostetrico ginecologica 24 ore su 24.

Tra i servizi «in rosa» offerti invece dal Policlinico San Marco, invece, oltre all’Unità di Ginecologia e al Centro di Medicina della Riproduzione, all’avanguardia nella diagnosi e cura dell’infertilità di coppia, si distinguono l’Unità di Medicina Interna, tra i centri di riferimento per alcune patologie autoimmuni e reumatiche che colpiscono in particolare le donne, l’Unità di Chirurgia Generale e Oncologica (per il trattamento del tumore al seno) e l’iter di prevenzione del tumore al seno con ecografia e mammografia.

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