Passo della Presolana, finisce una favola: è morta la volpe Pina

La favola della volpe Pina che scendeva dalla Presolana per sfamare se stessa, il suo compagno Silvestro e i suoi due cuccioli, prendendo il cibo offerto dalle mani della barista Antonella, è finita. Pina è stata trovata senza vita sul ciglio della strada con un profondo squarcio nel ventre, finita probabilmente sotto le ruote di una macchina. «Ho sperato fino all’ultimo che non fosse lei - ha spiegato Antonella Lenzi che da un anno provvedeva a sfamarla -, ho aspettato due sere per vedere se tornava da me a ritirare la sua razione, ma non si è fatta più vedere». È finita così una delle favole più belle dell’estate, che ha avuto risalto su tutti i giornali, riviste e televisioni: una storia che ha un sapore antico, quasi magico, e che ha appassionato milioni di persone. L’amicizia tra Antonella e la volpe Pina era iniziata un anno fa quando una sera qualcuno si era messo a grattare sulla porta della cucina del bar Rododendro, al Passo della Presolana. Antonella aveva aperto la porta e si era trovata di fronte quella volpe che, già da alcune sere, rovistava tra i rifiuti ammucchiati in un angolo del cortile. Da quel giorno, ogni sera, Antonella ha fornito il pasto a Pina, cibo che serviva per sfamare anche Silvestro, il maschio, e da qualche mese anche i suoi due cuccioli. Un’amicizia rara, tenuta nascosta per un oltre un anno, per paura dell’incolumità dell’animale. Poi la notizia è divenuta di opinione pubblica e, ad assistere all’incontro tra Antonella e la volpe, capitava spesso che ci fossero anche alcune centinaia di persone, giunte da diverse località e province al Passo della Presolana, proprio per assaporare qualche attimo di quell’amicizia. E se Pina è morta, in fondo la favola non è finita: ora c’è Silvestro che si occupa di scendere ogni sera dalla Presolana per prendere le razioni di cibo che Antonella continua a procurargli, per lui e per i suoi due cuccioli.

(28/09/2004)

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