Poste, scatta il piano estivo in Lombardia
«Gli orari si accorciano, servizio a rischio»

A lanciare l’allarme è il sindacato Cisl Poste della Lombardia. «A rischio il servizio postale in Lombardia per il periodo estivo».

«A differenza del passato l’azienda per quest’anno ha attivato in Lombardia un massiccio piano di razionalizzazione degli orari estivi negli uffici postali che vede per i mesi di luglio ed agosto la quasi totale soppressione dei turni pomeridiani in molti degli uffici aperti di pomeriggio (circa 200) e la chiusura a giorni alterni per circa 400 uffici a turno unico - afferma Giuseppe Marinaccio, responsabile di Cisl Poste Lombardia -. Questo dimostra che siamo solo all’inizio di un piano di forte ridimensionamento della rete degli uffici e dei servizi postali in Lombardia. Una politica del nuovo management che snatura il ruolo che dovrebbe esercitare un’azienda fortemente radicata nel territorio come Poste Italiane».

Quanto all’annuncio che 15 uffici (su 61) non saranno più chiusi e che un’altra quindicina (su 121) non dovrebbero più essere razionalizzati, secondo Cisl Poste Lombardia non si tratta affatto di un «buon risultato». «Bisognerebbe chiedere se dello stesso parere siano anche i sindaci dei 45 Comuni dove gli uffici chiuderanno – afferma Marinaccio - visto che l’obiettivo iniziale era quello di garantire un presidio in tutte le comunità disagiate per evitare che a pagarne le conseguenze siano sempre i cittadini più deboli e i pensionati».

«La Regione si vanta di un risultato che consideriamo invece deludente in termini sociali, economici ed occupazionali - aggiunge il responsabile di Cisl Poste Lombardia - raggiunto dopo un grande dispiego di forze, energie e risorse in tante riunioni ed incontri pubblici ed istituzionali ai quali l’azienda ha preteso la non presenza del sindacato, nonostante ciò fosse previsto nella delibera del consiglio regionale approvata all’unanimità il 3 marzo 2015, che ben conosceva le problematiche e le ricadute sui cittadini e sui lavoratori ed aveva prontamente portato, per primo, all’attenzione pubblica il problema promuovendo varie iniziative, incontri, manifestazioni e sit-in in tutte le province».

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