Presidio antiprofughi, finisce in rissa
Ex sindaco e operatore Caritas in ospedale

Per una settimana la «convivenza» tra gli operatori che stanno assistendo i 24 ragazzi africani ospitati alla Cà Matta e i militanti della Lega Nord del presidio è andata avanti pacificamente. Ma al pranzo di Ferragosto qualcosa è andato storto. Due all’ospedale.

Per una settimana la «convivenza» tra gli operatori che stanno assistendo i 24 ragazzi africani ospitati alla Cà Matta e i militanti della Lega Nord del presidio è andata avanti pacificamente. Ma al pranzo di Ferragosto qualcosa è andato storto, con l’ex sindaco di Ponteranica Cristiano Aldegani e un operatore Caritas che, dopo essersi presi a testate, sono finiti al pronto soccorso (con tre volanti dei carabinieri sul posto).

Forse una parola di troppo aggiunta alla tensione accumulata nei giorni scorsi, con il passaggio di auto degli operatori Caritas e della cooperativa Ruah proprio davanti al presidio leghista, allestito per protestare contro la presenza dei ragazzi africani.

Durante l’ennesimo passaggio dell’operatore - che doveva portare materiale e cibo per il pranzo multiculturale di Ferragosto organizzato dal Gas 100Passi di Ponteranica, in solidarietà agli immigrati - l’incontro con i leghisti, alle prese con la loro grigliata ferragostana a base di cotechini e costine, è finito male.

L’operatore Caritas e l’ex sindaco di Ponteranica Cristiano Aldegani sono finiti al pronto soccorso, dopo essersi dati una testata. Nessuna ferita grave (solo un paio d’ore di monitoraggio, come da prassi), ed entrambi che sostengono la violenza subita dall’altro.

L’ex sindaco spiega come il suo intento fosse rappacificatore, “per cercare di chiarire la situazione, perché il ragazzo era giorni che provocava i nostri del presidio” sottolinea Aldegani (che non ha ancora posto querela). Dall’altro, il giovane operatore della Caritas ribatte e dice “di essere stato aggredito mentre alzava la sbarra per passare con la macchina, ero da solo contro 40 persone”.

Il clima al passaggio dell’auto dell’operatore Caritas era caldo, con i leghisti che in un primo momento hanno esitato a farlo passare. E’ stata questione di minuti, perché subito dopo, i militanti, capitanati (e invitati) dal parlamentare Cristian Invernizzi, hanno spostato due tavoli allestiti per il pranzo, per consentire il passaggio dell’auto.

Nessuno sa che cosa sia successo poco dopo, alla sbarra per accedere al sentiero verso la Cà Matta. A parte i 40 leghisti e le vittime della “testata”. Per il resto la Maresana era deserta, a parte un gruppetto di cinesi alla ricerca disperata di un “balbecue”.

Diana Noris

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