Boccia: la Lombardia è la priorità
Borrelli: tutte le spese saranno coperte

«Prima dobbiamo mettere in sicurezza la Lombardia e tutti gli ospedali lombardi. Dopo penseremo alla fase due». Lo ha detto il ministro Boccia.

«La Lombardia è la massima priorità paese» insieme ad alcune province particolarmente colpite: così il ministro Boccia al termine dell’incontro in videoconferenza con i sindaci, in un punto stampa a palazzo Marino nel pomeriggio di giovedì 9 aprile. «È stato un confronto molto utile, concreto, pratico con i sindaci dei comuni capoluogo, avvenuto dopo l’incontro con il presidente Fontana a Linate».

«Tra sabato e domenica - ha detto Boccia - torneremo qui con il capo della protezione civile per accompagnare un centinaio di infermieri» che poi dalla Lombardia andranno in altre Regioni.

Con lui il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. «Il nostro modello di gestione consisteva nel indicare come enti attuatori le regioni. Alla Lombardia abbiamo autorizzato due tranche e siamo intorno ai 50 milioni. A noi risulta che Lombardia abbia speso, per DPI e materiale vario 208 milioni di euro. Noi abbiamo chiesto una rendicontazione, che non abbiamo ancora ricevuto. Appena sarà possibile averla, rifonderemo le spese». La Protezione civile ha dato ai sindaci «garanzie che lo Stato continuerà a rifornire tutto quello che dai territori arriva come necessario» ha continuato Borrelli specificando che «bisogna mettere tutto il territorio in sicurezza» e la fase 2 si aprirà quando sarà «stato messo in sicurezza il Paese».

Boccia e Borrelli sono atterrati a Linate con 70 medici italiani che hanno risposto al bando promosso dalla Protezione Civile per affrontare l’emergenza sanitaria nelle regioni del Nord Italia dovuta alla diffusione del coronavirus.

Di questo personale sanitario inviato dal Dipartimento Nazionale di Protezione civile, venti medici, ciascuno con specialità differenti, andranno in aiuto agli Spedali civili di Brescia. Alcuni medici arrivano da Roma, altri da Napoli, ma anche da Catania e Palermo o da L’Aquila, Sassari, Lecce e Trieste. A Brescia andranno a sostituire i colleghi arrivati dalla Polonia che ritorneranno in patria. «Un aiuto importante - ha commentato il presidente Fontana - risorse che contribuiranno ad alleggerire la pressione alla quale si sono sottoposti i nostri medici. Do loro il benvenuto da parte di tutti i cittadini lombardi e speriamo che contribuiscano a dare il colpo finale per chiudere questo momento di grave criticità».

«Il governo ha le idee chiare: dobbiamo mette in sicurezza la salute degli italiani» ha ribadito Boccia. «Dai sindaci ho raccolto anche l’appello affinchè il governo sia vicino sul tema delle Rsa. É stata un’ossessione quotidiana da parte del governo quella di chiedere a ogni incontro con i territori se nelle Rsa ci fosse bisogno di medici, infermieri o operatori socio-sanitari. La Rsa sono i luoghi della massima debolezza per presenza di anziani e lì i focolai possono esplodere in ogni momento» ha continuato il ministro.

Boccia ha anche detto di comprendere le esigenze degli imprenditori, «ma ci sarà una valutazione scientifica e delle cabine di regia con Anci e rappresentanti delle parti sociali, in cui Confindustria potrà dare il suo contributo». «Il presidente della Lombardia Fontana - ha annunciato - sarà nella cabina regia nazionale».

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