Proteste anti-riforma: un gennaio rovente per la scuola

Oggi tutti in classe dopo una vertiginosa pausa natalizia

Suona la prima campanella e si torna alle prese con lezioni e interrogazioni dopo lo stop iniziato in Lombardia il 22 dicembre scorso e terminato ieri con l’arrivo della Befana. Tra i banchi tornano oltre 150 mila alunni, dalle materne alle superiori, di cui 116 mila nelle scuole statali. L’incognita più urgente è legata alle pre-iscrizioni che partono oggi e per le quali si aspetta ancora la circolare ministeriale perché sciolga il rebus della loro scadenza e chiarisca la partita dell’anticipo scolastico. C’è poi l’enigma della riforma, con il primo decreto attuativo in forma di bozza in attesa del via libera delle competenti commissioni parlamentari. Senza l’approvazione in tempi ragionevoli, le famiglie saranno spiazzate. Unica novità natalizia: via libera per quest’anno alle assunzioni con 15 mila nomine in ruolo. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 30 dicembre.

PRE-ISCRIZIONI Entro il 31 gennaio, data ufficiosa, oltre 20 mila famiglie bergamasche sono chiamate a presentare la domanda di iscrizione dei propri figli al primo anno di scuola statale dell’obbligo, superiori escluse per la prima volta dal ’99. Quest’anno, infatti, per le superiori c’è l’incognita dell’effetto dell’abrogazione dell’obbligo scolastico fino al compimento dei 15 anni d’età e ciò potrebbe allontanare dalla scuola diversi ragazzi. Per loro il Pirellone propone, in alternativa, corsi triennali di formazione professionale, di intesa con ministeri del Lavoro e dell’Istruzione. Quanto alle non statali paritarie, le iscrizioni sono sempre aperte, anche se c’è una tendenza a conformarsi alla scadenza generale.

IL TORMENTONE ANTICIPI L’anticipo scolastico nel 2003 è partito in sordina e solo nella vecchia prima elementare (scuola primaria). Nella Bergamasca, infatti, i bimbi che dallo scorso settembre hanno indossato il grembiulino a 5 anni e 7 mesi sono stati solo 180, pari al 12,97 degli aventi diritto: in pratica solo un bambino su dieci. Nel 2003 era stato invece stoppato l’anticipo per il primo anno della scuola dell’infanzia (ex materne). E proprio questo nodo dovrebbe essere discusso oggi, 7 gennaio, con un incontro di chiarimento tra il ministero e l’Associazione dei Comuni italiani (l’Anci), preoccupata delle condizioni di praticabilità. Se ci sarà disponibilità di posti, servizi e attrezzature, e di risorse finanziarie, allora l’anticipo potrebbe andare a regime anche nelle materne statali. In questo caso l’attesa circolare potrebbe prevedere l’anticipo per i bimbi che compiranno tre anni tra il primo gennaio e il 28 febbraio del 2005 e confermare quello alle elementari per i bimbi che compiranno 6 anni entro il 28 febbraio 2005.

LE NOVITA’ Inglese e informatica dalla prima elementare dallo scorso settembre. E il futuro? A decreto approvato, per elementari e medie cambierà il tempo scuola con ore di lezione obbligatorie e ore facoltative aggiuntive che ogni scuola dovrà organizzare offrendo corsi di tutti i tipi a scelta dei genitori: dall’informatica alla botanica. Alle elementari maestro tutor che catalizza la maggioranza delle ore nella stessa classe mandando in pensione gli attuali moduli (prevedono tre maestri di pari importanza ogni due classi) e addio agli esami di Stato di quinta. Alle medie seconda lingua comunitaria oltre all’inglese, riduzione del tempo dedicato alle vecchie materie per far quadrare il nuovo orario.

GENNAIO BOLLENTE Quelle più in fibrillazione, per ora, sono le scuole dell’obbligo, le uniche coinvolte dal primo decreto in discussione. Un provvedimento osteggiato da opposizione e sindacati, rigettato anche da molte scuole con ordini del giorno approvati appositamente in sede di collegio docenti. Il fronte della protesta usa come testa d’ariete la questione del tempo pieno e prolungato di cui si paventa l’azzeramento. La prossima giornata di lotta è prevista per il 12 gennaio con un incontro di tutti i gruppi e i movimenti anti-riforma, convocato presso la sala riunioni del Senato da alcuni gruppi parlamentari di opposizione.

(07/01/2004)

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