Provincia, «no» al commissario
La Regione ricorre alla Corte

No al commissariamento della Provincia di Bergamo. La Regione Lombardia ha presentato ricorso alla Corte costituzionale per dire «no» al «un provvedimento pasticciato e incostituzionale» che ha cancellato le elezioni in programma in Bergamasca a fine maggio.

No al commissariamento della Provincia di Bergamo. La Regione Lombardia, dopo il Veneto, ha presentato ricorso alla Corte costituzionale per dire «no» al «un provvedimento pasticciato e incostituzionale» che ha cancellato le elezioni in programma a fine maggio e sostituito l’ente Provincia con un commissario nominato dal ministero.

IL PRESIDENTE MARONI SPIEGA

“Abbiamo deciso, analogamente a quanto fatto ieri dalla Regione Veneto, di presentare un ricorso alla Corte costituzionale contro la Legge di stabilità 2014, nella parte in cui prevede che le Province che vanno al voto quest’anno non vadano al rinnovo con la rielezione dei presidenti ma ci sia il commissariamento”. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa seguita alla seduta di Giunta, a Palazzo Lombardia.

PROVINCE ELIMINABILI SOLO CON MODIFICA COSTITUZIONALE

“Riteniamo - ha fatto notare il presidente - che questa norma sia incostituzionale, per questo abbiamo deciso di sollevare il conflitto di attribuzione presso la Corte costituzionale. Non si tratta di una posizione ostile al cambiamento, ma di una posizione ostile verso un provvedimento pasticciato e incostituzionale, che crea più problemi di quanti ne vuole risolvere. Le Province sono previste dalla Costituzione. Si vogliono abolire? Allora si deve fare con una modifica della Costituzione, non con una norma che mantiene le Province con pieni poteri, ma conferisce a una persona nominata dal Ministero dell’Interno questi poteri che invece devono essere dati attraverso le elezioni, perché così si torna indietro di 40 anni”.

SERVE REVISIONE TITOLO V

“Noi - ha continuato Maroni - siamo favorevoli a un’evoluzione nel sistema istituzionale: le Regioni devono avere le competenze certe e le risorse certe, attraverso una riforma del Titolo V, e devono poter organizzare il governo del territorio come meglio credono e a proprie spese. Sulle aree vaste deve poter decidere la Regione, che così si può organizzare un proprio governo del territorio, che sia realmente rappresentativo delle sue esigenze. E io, per la Lombardia, voglio essere il regista del disegno di legge istituzionale che decide del mio territorio. Per questo martedì interverrò nella seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata alle riforma costituzionale e lì riferirò questa posizione della Giunta”.

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