Provocarono una frana: quattro condanne

Il Tribunale di Bergamo ha condannato quattro persone, riconosciute responsabili per franamenti colposi. Condanne a un anno di reclusione per il progettista e direttore dei lavori ed a 10 mesi ciascuno per l’esecutore materiale dei lavori e due rappresentanti legali della società committente dei lavori per la costruzione di un tratto di una pista di sci. Dovranno anche pagare un risarcimento di 150 mila euro alla Comunità Montana Valle Brembana.I fatti risalgono al 4 luglio 2002 quando in località “Canal brut “ sul versante del Monte Torcola Vaga in territorio comunale di Piazzatorre (Bergamo) in alta Valle Brembana un nubifragio si abbattè sulla zona provocando gravi dissesti idrogeologici (trascinamento a valle di grossi massi staccatisi da una zona geologicamente fragile, erosione delle sponde del canale, alberi divelti). Si determinò anche una situazione di pericolo per l’incolumità pubblica per la presenza di un vicino camping, dove vi erano persone, e si verificarono danni all’ambiente e ad un’area recintata ove erano presenti alcuni ungulati. Dalle perizie tecniche effettuate dal consulente tecnico d’ufficio della Procura della Repubblica e dalle indagini effettuate dal NIPAF e dal Comando Stazione del Corpo forestale dello Stato di Piazza Brembana è emerso che il quantitativo di acqua caduta nel corso del nubifragio si era sommato all’acqua proveniente dalle canalette di scolo di un tratto di pista da sci, denominata “pista del bosco” in corso di realizzazione da parte della società committente dei lavori e concessionaria dei terreni di proprietà comunale. Dalle indagini, delegate dalla Procura della Repubblica al Corpo forestale dello Stato, erano state evidenziate una serie di azioni negative che avevano provocato il dissesto: il taglio autorizzato di circa 200 alberi per la costruzione di un tratto di pista da sci aveva diminuito la protezione idrogeologica, il convogliamento delle acque provenienti dalla pista da sci e la mancata realizzazione di una serie di briglie, di gabbioni e di un adeguato numero di canalette di scolo da convogliare in zone sicure, che erano previste, ma non eseguite, dal progetto approvato dalla Comunità Montana Valle Brembana, concomitanti al quantitativo di acqua caduta per il nubifragio, circa 85 mm di precipitazioni, avevano causato gravi danni idrogeologici rischiando di provocare un disastro ambientale. Il Giudice, al termine di un complesso dibattimento e sostenuto da dettagliate consulenze tecniche, ha riconosciuto colpevoli gli imputati per aver causato colposamente la “ frana “ disponendo anche il risarcimento provvisionale di 15 mila euro per i danni subiti dal proprietario privato al quale era stata divelta la recinzione al cui interno erano presenti degli animali e per questo si era rivolto al Corpo forestale dello Stato con un esposto.

(05/05/2008)

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