Rapine in villa, interrogazione parlamentare dei deputati bergamaschi Misiani e Sanga

Scoppia la polemica: Viviana Beccalossi esprime «piena solidarietà per le vittime» e il procuratore capo di Brescia Giancarlo Tarquini ritiene la decisione «inammissibile». Esposto al Ministero della Giustizia da parte del leghista Daniele Belotti

Dopo le dichiarazioni del sindaco di Cologno al Serio Roberto Legramanti, di Viviana Beccalossi (Pdl), del procuratore capo di Brescia Giancarlo Tarquini e del leghista Daniele Belotti, i deputati bergamaschi e bresciani del Pd presentano un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia sulla scarcerazione dei presunti responsabili di alcune rapine in villa messe a segno circa un anno fa sia nel Bergamasco che nel Bresciano.

«La scarcerazione di quattro malviventi arrestati in relazione ad alcune rapine in villa messe a segno un anno fa nel bresciano e nella bergamasca rappresenta un grave e inaccettabile episodio di malagiustizia - scrivono Antonio Misiani, Pierangelo Ferrari, Giovanni Sanga e Paolo Corsini -. Nelle nostre comuntà è forte e diffusa la sensibilità nei confronti della sicurezza personale e certezza della pena. Quanto è accaduto va nella direzione opposta: oltraggia le famiglie vittime dei crimini oggetto dell’indagine e incrina la fiducia dei cittadini nei confronti del sistema giudiziario. Per questo, bisogna riassicurare alla giustizia il rapinatore che si è reso irreperibile, fare piena luce sulla vicenda e sanzionare chi si è reso responsabile di questo errore. Per parte nostra, abbiamo deciso di presentare un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, sollecitando l’adozione di tutte le iniziative necessarie per accertare i fatti e le responsabilità».

Le rapine sono avvenute tra il 25 e il 30 aprile del 2007 a Coccaglio e Lonato, nel Bresciano, e a Credaro e Cologno al Serio. I presunti responsabili erano stati poi arrestati dai carabinieri, dopo una rapina in villa a Lonato, nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio. Gli accusati finiti in cella sono quattro kossovari e un romeno. Di loro uno ha patteggiato, mentre gli altri quattro sono appena usciti dal carcere per decorrenza dei termini.
Il provvedimento è stato subito contestato dal consigliere regionale della Lega Nord Daniele Belotti con un esposto al Ministero della Giustizia. «Sono profondamente sconcertato ed amareggiato – spiega Belotti – per la scarcerazione di quattro presunti rapinatori kossovari per decorrenza dei termini. Purtroppo quanto è avvenuto non rappresenta un episodio isolato, visto che solo nelle ultime settimane sono emersi i casi di uno stupratore marocchino rilasciato a Padova e di nove spacciatori rilasciati a Bergamo per un difetto di notifica. Si tratta di episodi di malagiustizia che fanno crollare la fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini, ma anche delle forze dell’ordine che vedono i loro sforzi vanificati dall’inefficienza altrui». Nell’esposto al Ministro della Giustizia, il rappresentante bergamasco del Carroccio chiede di «verificare con un’ispezione l’attività della Procura di Brescia al fine di individuare eventuali responsabilità» e «che venga fatta pubblicamente luce da parte della Procura bresciana o dagli ispettori ministeriali sui fatti che hanno portato alla scarcerazione dei quattro presunti rapinatori».

Sulla questione è intervenuto anche il procuratore di Brescia Giancarlo Tarquini: «Quello che è successo è inammissibile - dichiara -. C’è stato un anno di tempo, i processi a carico di detenuti vanno celebrati nel più breve tempo possibile». Tarquini ha anche aggiunto: «Stamani ho inoltrato immediatamente una nota al pm competente e alla Procura generale al fine di avere chiarimenti. Voglio sapere perchè non sono mai stato informato di questa situazione». A quanto si è appreso, uno dei quattro kosovari scarcerati e sottoposti ad obbligo di dimora e di firma, si sarebbe già reso irreperibile. Sconcerto sulla vicenda anche da parte dell’onorevole Viviana Beccalossi, vicepresidente della Regione Lombardia e deputato del Pdl: «Si tratta di una notizia grave e preoccupante dichiara -, ed esprimo piena solidarietà alle famiglie che, oggi, diventano vittime "due volte": prima, per le vili violenze subite, e poi, per quanto avvenuto in queste ore. È inammissibile e inaccettabile che si verifichino situazioni come queste». 

Il gesto più eclatante resta però quello compiuto dal sindaco leghista di Cologno al Serio Roberto Legramanti. Una frase è infatti apparsa sul pannello luminoso nel centro del paese: «Rapina in villa a Cologno: liberati i quattro criminali. Dov’è la giustizia?». «Quello che è successo a Brescia è scandaloso - spiega in questo modo la sua azione -, soprattutto perchè questa gente non è venuta in Italia per lavorare, ma per delinquere. Così si costringe la gente a farsi giustizia da sola e questo è preoccupante». E conclude: «In un momento in cui si parla tanto di sicurezza episodi come quelli di Brescia sono ancora più gravi. Con le elezioni il popolo ha dato un segnale forte, ma a quanto pare qualcuno non se n’è ancora accorto». 

(07/05/2008)

© RIPRODUZIONE RISERVATA