Reclutati dall’Isis in Nordafrica
Da noi non si erano integrati

Sono stati reclutati in Nordafrica i due giovani aspiranti combattenti che hanno vissuto per una decina d’anni nella Bassa e che ora stanno combattendo nelle schiere del Califfato. Emergono nuovi particolari sui presunti terroristi «made in Bergamo».

Sono stati reclutati in Nordafrica i due giovani aspiranti combattenti che hanno vissuto per una decina d’anni nella Bassa e che ora stanno combattendo nelle schiere del Califfato. Emergono nuovi particolari sui presunti terroristi «made in Bergamo» tenuti costantemente monitorati dall’intelligence italiana, arrivati recentemente in Siria.

Uno di loro dovrebbe trovarsi, secondo gli ultimi rapporti, nella zona al confine con la Turchia mentre l’altro sarebbe già entrato. I giovani reclutati sarebbero due, entrambi nordafricani, da qualche tempo rientrati nei rispettivi Paesi dopo avere abitato una decina d’anni nella Bassa, a Treviglio e Zingonia. Hanno tra i 20 e i 30 anni e nella nostra provincia non sarebbero mai riusciti a trovare un lavoro e a integrarsi.

Stanchi e delusi dal non essere riusciti a inserirsi nella società e visti spezzati i loro sogni di un futuro migliore, tra il 2011 e il 2012 sono tornati in Nordafrica e solo lì sarebbero stati convinti, anche dietro un incentivo di 4 mila dollari, a entrare nelle schiere dei combattenti dell’Isis. I fondamentalisti avrebbero fatto leva proprio sulla loro rabbia nei confronti dell’Occidente per trasformarli in soldati del Califfato

La questura di Bergamo, intanto, tramite la Digos, ha acquisito dal Comune la documentazione relativa al gruppo Islamsko Dzemat, associazione di musulmani bosniaci, kosovari e albanesi, per verificare le richieste presentate alla prima circoscrizione per ottenere la sala Curò della Celadina, dove si riunivano in preghiera e dove sarebbe stato ospite Bosnic, il predicatore arrestato giorni fa in Bosnia.

Leggi le due pagine dedicate all’argomento su L’Eco di Bergamo del 7 settembre

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