Riapre la strada per il Monte Pora
La frana di Tavernola non si ferma

Mentre a Castaione della Presolana riapre la strada che sale al Monte Pora, a Tavernola continua invece a muoversi la frana che minaccia il cementificio. I sensori, anche venerdì, hanno infatto registrato i movimenti del terreno.

Sarà riaperta oggi, sabato 20 novembre, la strada che da Castione sale al monte Pora, interrotta da quattro giorni a causa di una frana che, martedì poco dopo le 14, aveva ostruito l'intera carreggiata. Per il momento il tratto sarà percorribile dagli autoveicoli soltanto in determinate fasce orarie che dovrebbero essere rese note oggi.

Il transito pedonale sarà invece consentito in qualsiasi momento, ma solo se accompagnati dai volontari presenti in zona o degli agenti della polizia locale. Bisognerà invece aspettare ancora qualche giorno per la completa messa in sicurezza della scarpata dalla quale ha avuto origine lo smottamento: soltanto allora via Monte Pora sarà riaperta al traffico ordinario, senza limitazioni. I lavori, in questa fase, si stanno limitando all'asportazione del materiale franato e per farlo è stato necessario imbrigliare la parte alta del cedimento. Al termine dello sgombero, poi, sarà valutata l'eventuale realizzazione di un muro di sostegno o la posa di gabbioni di contenimento.


A Tavernola continua invece a muoversi la frana che rischia di investire il cementificio. Una parte dell'impianto industriale rimane chiusa e proseguono i sopralluoghi e le riunioni dei tecnici della Sacci, la società romana che gestisce l'attività, per decidere come mettere in sicurezza il versante roccioso.

I sensori installati nella ex miniera Ognoli hanno registrato anche venerdì preoccupanti movimenti: «Nelle ultime 24 ore – spiega il sindaco Massimo Zanni – il sistema di allarme installato nei mesi scorsi ha registrato spostamenti in vari punti: una sonda ha rilevato una variazione di 28 millimetri». Un altro dato allarmante: «Sensori che fino a qualche giorno fa erano tutto sommato stabili – aggiunge Zanni – ora si sono attivati; pare che a muoversi sia anche la parte superiore della parete, non solo quella a ridosso della strada. Ciò significa che aumenta la massa pericolante, finora calcolata in quasi settemila metri cubi di materiale».

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