Rimosso da piazza Vittorio Veneto, il «tubo» simbolo della Biennale di Venezia andrà a Merate

Doveva essere un patto «di ferro» tra il Comune di Bergamo e la 50.a rassegna delle Arti Figurative della Biennale di Venezia aperta fino al 2 novembre, e così è stato. Il «tubo», come frettolosamente è stato catalogato dai cittadini, ha fatto bella mostra di sè da fine giugno ad oggi, in piazza Vittorio Veneto. Da stamane, è parcheggiato all’incrocio di via Simoncini in attesa di essere trasferito a fine ottobre per andare ad abbellire il centro di Merate.

Dapprima accolto con un certo interesse dai passanti, convinti che si trattasse di un simbolo dell’attività amministrativa, aveva subìto il goliardico affronto di impudenti ragazzini che lo avevano eletto percorso ideale per gli skateboard. Ma il «tubo» ha un nome: si chiama «The Cord», è lungo 7 metri e mezzo, e costituisce l’ingresso di un tunnel d’acciaio di 200 metri, considerato dai guru della Biennale un’opera d’arte. La sua funzione - dicono gli esperti - è quella di illustrare il progetto della rassegna veneziana. E difatti i bergamaschi la ricorderanno di sicuro come la «Biennale del tubo». A Bergamo, il curioso cilindro, era arrivato il primo luglio scorso per dare un tocco artistico a piazza Vittorio Veneto. Le autorità municipali avevano accolto con interesse l’offerta della Biennale e non è escluso che in futuro le piazze cittadine possano diventare atelier di altre significative opere d’arte.

(11/09/2003)

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