Ritardo nei certificati antimafia
Lega: «Imprese a rischio chiusura»

È un certificato fondamentale per poter eseguire appalti o accedere a finanziamenti pubblici. Ma la Lega sottolinea: la Prefettura è in ritardo e le aziende rischiano la chiusura se non lo ottengono nei tempi corretti.

«Continuano ad arrivarci segnalazioni di aziende che rischiano la chiusura perchè non riescono ad ottenere dalla prefettura il certificato antimafia, documento fondamentale per poter eseguire appalti o accedere a finanziamenti pubblici. È una situazione assurda: ma come si fa in un periodo di crisi far aspettare anche sei mesi per un semplice documento?». La Lega Nord di Bergamo, per voce del suo segretario provinciale Daniele Belotti, denuncia l’ennesimo disservizio da parte della Prefettura di Bergamo.

«Se il Prefetto Francesca Ferrandino – dichiara Daniele Belotti - fosse così solerte nell’aiutare le nostre imprese come quando cerca posti per i pseudo profughi forse ci sarebbero meno problemi. E invece l’inefficienza borbonica della Prefettura sta mettendo a serio rischio centinaia di posti di lavoro in un periodo già difficilissimo. Perchè lo stesso certificato che fino al febbraio 2013 veniva rilasciato dalle Camere di Commercio in due giorni ora necessita di oltre sei mesi? E non ci venga a dire che è sottorganico, perchè alle imprese e alle famiglie di centinaia di lavoratori a rischio questo non interessa».

«Allo stesso modo – continua Belotti – sono penalizzati gli enti locali, che non possono assegnare in via definitiva gli appalti, per altro già rari, in assenza del certificato antimafia della ditta vincitrice. Roba da terzo mondo».

Il decreto legislativo 218/2012, approvato dall’allora governo Monti, attribuendo alle Prefetture la competenza al rilascio dei certificati antimafia a partire dal 13 febbraio 2013, aveva stabilito il termine, per altro non perentorio, di 45 giorni per il rilascio del documento; dopo quasi due anni siamo arrivati ad avere attese quattro volte superiori. Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha adottato alcune semplificazioni per il rilascio del certificato che si spera possa accelerare questo vergognoso impasse.

«Ci aspettiamo ora – ribadisce il segretario provinciale – una forte presa di posizione anche da parte delle associazioni di categoria a tutela delle propri associati, perchè vedere chiudere un’impresa, che a fatica riesce a sopravvivere alla crisi, per l’inefficienza di un ufficio pubblico è inaccettabile».

Un’accusa molto forte, quella della Lega, che continua: «E ci permettiamo anche di fare un invito al Prefetto di Bergamo: pensi meno alle bandiere da far esporre ai Comuni (con relative circolari trasmesse ai sindaci) e di più ai posti di lavoro; non si preoccupi che a Bergamo non c’è nessuno che non dorme se il 28 settembre non vede esposto il tricolore a festa per la ricorrenza dell’insurrezione di Napoli del 1943 o il vessillo delle Nazioni Unite (a proposito, quanti sono i Comuni che ce l’hanno? Visto che sono già al verde, lo devono comprare o glielo fornisce la Prefettura?) il 24 ottobre in occasione del 69mo anniversario dell’Onu».

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