Riuniti di Bergamo, il piccolo Jacopo torna a casa

Riuniti di Bergamo, il piccolo Jacopo torna a casaDomani verranno dimessi due dei tre piccoli che ad agosto avevano ricevuto gli organi del piccolo investito sulla tangenziale di Milano da un automobilista che viaggiava in contromano.

Dopo 3 mesi agli Ospedali Riuniti di Bergamo, Jacopo, il piccolo di 20 mesi che lo scorso agosto ha ricevuto il cuore del bimbo tragicamente investito sulla tangenziale di Milano da un automobilista che viaggiava in contromano in seguito dai carabinieri, torna a casa. Il bimbo era arrivato a Bergamo dall’Ospedale pediatrico Apuano di Massa lo scorso giugno in condizioni gravissime, affetto da una malattia cardiaca in fase terminale con un’infezione in corso che rischiava di compromettere le sue funzioni vitali.

«Jacopo era in lista d’attesa per un trapianto di cuore su tutto il territorio europeo ed era stato ricoverato in terapia intensiva - spiega Luca Lorini, direttore del Settore anestesiologico 1° -. In attesa del cuore nuovo, le sue condizioni erano talmente gravi che le tecnologie tradizionali di rianimazione non erano sufficienti per mantenerlo in vita. Gli era stata quindi applicata la tecnica dell’ipotermia controllata che ha consentito di mantenere le funzioni vitali per ben oltre due mesi, data in cui è arrivato il cuore nuovo».

E’ stato un caso unico al mondo: una macchina lo ha tenuto in vita raffreddando la sua temperatura corporea in maniera automatica, in modo da ridurre il consumo di ossigeno e permettendo quindi al suo cuore estremamente malato di superare i mesi in attesa del trapianto.

Domani Jacopo, che compirà due anni il prossimo 6 dicembre, lascerà l’ospedale, ma resterà in città ancora per un mese, il tempo necessario alla riabilitazione verso una nuova vita. Al suo fianco restano i genitori che da tre mesi, grazie alla generosità della Parrocchia di Santa Lucia, vivono nella Casa d’accoglienza Santa Lucia.

Verrà dimessa domani, dall’Unità di Pediatria, anche una delle due bambine che avevano ricevuto il fegato del bimbo investito, diviso grazie alla tecnica di split liver. Si tratta di una piccola bambina slovena di 9 mesi che era affetta da una patologia alle vie biliari. Sono ottime anche le condizioni della bambina sarda di 11 anni che aveva ricevuto l’altra metà del fegato: la ragazzina resterà ancora ricoverata in pediatria per alcuni giorni.

(02/10/03)

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