Riuniti: donati 1,5 milioni di euro per la ricerca sulle malattie del fegato

Anchel’ospedale di Bergamo partecipa alla giornata delle malattie del fegato in programma sabato 20 novembre dal titolo «Per sorridere devi avere fegato!»

Gli Ospedali Riuniti di Bergamo hanno ricevuto dalla Fondazione San Martino una donazione di un milione e mezzo di euro, dovuti al contributo del Credito Bergamasco e del Gruppo Miro Radici, per sostenere la costituzione di un centro di ricerca epatologico.

«Ogni anno in Italia - spiega Mario Strazzabosco, direttore dell’Unità di Gastroenterologia dei Riuniti - muoiono per complicanze della cirrosi epatica o per cancro al fegato circa 20.000 persone. La situazione è ancora più grave se si analizza il caso della Lombardia che presenta un tasso di mortalità per cancro al fegato tra i più alti tra le Regioni italiane. Spesso l’unica terapia curativa è rappresentata dal trapianto di fegato, ma a fronte di un fabbisogno superiore ai 5000 trapianti l’anno, risultano iscritti in lista d’attesa solo 1300 pazienti per un totale di 950 trapianti effettuati».

Negli ultimi 20 anni la disciplina epatologica ha comunque compiuto importanti progressi, non solo nel campo della prevenzione, ma anche nell’affinamento delle tecniche chirurgiche ed endoscopiche: «Tuttavia - prosegue Strazzabosco -, come dimostrato dai dati epidemiologici, ancora molto resta da fare, per esempio per rallentare la progressione in cirrosi di molte epatopatie croniche, per migliorare il trattamento del cancro al fegato, per rendere i trapianti più sicuri e per sfruttare le nuove frontiere aperte dalla terapia genica e cellulare».

Per questo motivo la ricerca rappresenta attualmente l’unica strada percorribile: la Fondazione San Martino ha così deciso di mettere a disposizione la somma di un milione e mezzo di euro, derivante per il 50% da una donazione del Credito Bergamasco e per il restante 50% da una donazione del Gruppo Miro Radici, a supporto dell’attività di ricerca non solo con l’obiettivo di creare un centro integrato con l’attività dell’ospedale, ma anche per dotare di nuove attrezzature di ricerca e di fondi l’area epatologica dei Riuniti in seguito all’avvio del programma di trapianto di fegato adulto e pediatrico e per creare anche in Lombardia un laboratorio che si dedichi agli aspetti molecolari delle malattie del fegato.

«Con la realizzazione di un centro di ricerca - ha sottolineato il direttore generale Stefano Rossattini - si aggiunge un altro importante tassello alle capacità scientifiche degli Ospedali Riuniti di Bergamo che sempre più si configurano come un grande ospedale pubblico in grado di offrire il meglio sia nel campo dell’assistenza che in quello della ricerca e dell’insegnamento». Per l’attivazione del centro di ricerca saranno messi a norma alcuni locali dell’ospedale, verranno acquistate le apparecchiature di base e sarranno stanziati i fondi necessari allo sviluppo iniziale delle diverse linee di ricerca e dello staff di ricercatori. Il Centro di Ricerca, oltre a proseguire lo studio sulle neoplasie del fegato e sulle malattie delle vie biliari, sarà impegnato nell’esplorazione di diverse strategie per rendere possibile l’applicazione clinica delle terapie cellulari in epatologia affinché possa essere possibile trattare più pazienti da un singolo donatore di fegato.

E sempre in merito alle prevenzione delle malattie del fegato, l’unità di Gastroenterologia degli Ospedali Riuniti aderisce alla giornata delle malattie del fegato che si svolgerà sabato 20 novembre in tutta Italia. Durante l’iniziativa un medico dell’Associazione italiana per lo studio del fegato (Aisf) sarà a disposizione per fornire tutti i chiarimenti necessari sulle malattie epatiche come epatiti, cirrosi e tumori.

Per informazioni

Telefonare dalle 8 alle 20 nella giornata di sabato il numero 899/858585. La chiamata sarà automaticamente inoltrata alla rete coordinata da Aisf disponibile, alla quale partecipa anche il reparto di gastroenterologia dei Riuniti.

(19/11/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA