Ryanair, crollano gli utili ed è tonfo in Borsa
Multa dall’Antitrust per pubblicità ingannevole

Crollo vertiginoso degli utili, tonfo in Borsa, multa da parte dell’Antitrust. Nel primo trimestre del 2008 (conclusosi il 30 giugno) Ryanair, la più grande compagnia low cost europea, ha riportato un calo dell’85% dell’utile passato da 118 a 21 milioni di euro per via del costo del carburante e per l’assenza delle festività pasquali nel periodo in esame. Lo rivela in un comunicato la stessa compagnia irlandese. Il traffico è cresciuto del 19% a 15 milioni e i ricavi totali del 12% a 777 milioni. Le condizioni di mercato sono state difficili nel primo trimestre .- ha commentato il ceo Michael O`Leary - per l’assenza della Pasqua e l’impatto degli alti costi del petrolio. Il prezzo del greggio è quasi raddoppiato dai 61 ai 117 dollari al barile. Le previsioni per il resto dell’anno con l’emergere della recessione economica in Gran Bretagna e Irlanda dipenderanno dai prezzi del carburante a cui noi risponderemo con una politica di prezzo aggressiva. Ryanair ha quindi fatto un tonfo in Borsa a Dublino, -26%, come conseguenza di una trimestrale decisamente deludente, con i profitti scesi – come detto - dell’ 85%. Contro la crisi finanziaria internazionale e il caro-petrolio, Ryanair, la compagnia aerea low cost numero uno in Europa, ha annunciato un taglio medio del 5% nel costo dei suoi biglietti, promettendo prezzi stracciati per i suoi passeggeri. Il proprietario Michael ÒLeary, riferisce l’Evening Standard, vuole così lanciare una guerra dei prezzi con la British Airways e con le altre aerolinee a basso costo. Brutte notizie per Ryanair arrivano anche dall’Antitrust che ha multato per 54.100 euro la compagnia aerea low cost Ryanair per un messaggio pubblicitario ingannevole. Il messaggio in questione, comparso nell’aprile dello scorso anno sul sito della compagnia, indicava la possibilità di usufruire di tariffe promozionali per determinate tratte servite da Ryanair a partire da 10 euro solo andata, tasse incluse. In realtà, secondo l’Antitrust, all’ammontare di 10 euro enfatizzato nel claim principale del messaggio va aggiunta un’altra voce, relativa al costo per prenotazione con carta di credito, da corrispondere per ciascuna tratta prenotata e per ciascun passeggero. Un elemento che - stando al garante della concorrenza - rende il contenuto del messaggio ingannevole per il consumatore e tale da essere sanzionato.(28/07/2008)

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