S. Caterina e il caos della movida
«Il Comune farà da mediatore»

Sulla movida in Santa Caterina titolari di locali e residenti sono d’accordo: servono maggiori controlli. Ma non basta mandare una pattugliali per tenere sotto controllo la marea umana.Il Comune farà da mediatore con un un tavolo tecnico per decidere come intervenire.

Sulla movida in Borgo Santa Caterina titolari dei locali e residenti sono d’accordo su una cosa: servono maggiori controlli, soprattutto dopo mezzanotte. Lo hanno ribadito più volte ma la cosa non è così semplice come sembra.

Non basta mandare una pattuglia di poliziotti, carabinieri o vigili per tenere sotto controllo una marea umana di ragazzi, per lo più alticci. «Tutti dicono che servono maggiori controlli – commenta il questore Dino Finolli – ma io rispondo: finalizzati a che cosa? Mi spiego meglio. Questi ragazzi, nella maggior parte dei casi, non commettono reati. Alzano la voce, litigano, sporcano per terra, ma non sono criminali che possiamo denunciare o arrestare. Cosa dovrebbe fare, quindi, la polizia?».

« Mandare una pattuglia, intimare ai ragazzi di parlare a bassa voce, al massimo multarli per violazione del regolamento di polizia urbana. Ma sappiamo che non sarebbe la soluzione ai problemi dei residenti. E poi come finirebbe se mandassimo due soli agenti, o due carabinieri, in mezzo a quella folla? Non credo che ne uscirebbero molto bene».

La posizione del questore è simile a quella dell’amministrazione: settimana prossima sarà istituito un tavolo tecnico in cui si deciderà come intervenire. «Per il momento stiamo monitorando la situazione, anche con agenti in borghese – aggiunge l’assessore alla Sicurezza Massimo Bandera –. Io stesso andrò in Borgo Santa Caterina per vedere con i miei occhi cosa succede. La nostra intenzione è quella di arrivare a un accordo tra gestori dei locali e residenti, non vogliamo schierarci per l’una o l’altra parte perché siamo convinti che la via del buon senso sia la migliore».

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