Sacbo e l’ok del Tar ai voli notturni
«Fa chiarezza e non è inatteso»

«La sentenza pronunciata dal Tar Lazio, che ha accolto il ricorso proposto dalla veneziana Save contro il decreto 476 del 1999 sul divieto dei voli dalle 23 alle 6 negli aeroporti civili, fa chiarezza su base nazionale rispetto alla normativa che disciplina l’operatività notturna» rileva Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio.

«La sentenza non giunge inaspettata, anche in considerazione della precedente giurisprudenza, che più volte si era pronunciata a sfavore del decreto e che, trascinatasi per vari gradi e diverse sedi di giudizio, ha avuto bisogno di attendere oggi per una sua ulteriore conferma. I giudici del Tar evidenziano il contrasto del decreto oggetto di annullamento con la Direttiva Europea 2002/30/CE e con il decreto legislativo attuativo 13 del 17 gennaio 2005».

« Quest’ultimo espressamente “subordina le restrizioni operative del traffico aereo al caso in cui le valutazioni effettuate abbiano dimostrato che l’attuazione di ogni altra misura di contenimento acustico prevista dalla normativa vigente non consenta di raggiungere gli obiettivi stabiliti”. Al di là del pronunciamento del Tar Lazio, Sacbo rileva come, nel caso specifico dell’aeroporto di Orio al Serio, l’attività H24 è stata ed è tuttora legittimata anche alla luce del decreto 677/03 rilasciato dal ministero dell’Ambiente nel 2003»

Inoltre «nel pronunciarsi positivamente in merito alla sostenibilità ambientale del Piano di sviluppo aeroportuale, in cui era stata chiaramente indicata l’intenzione di operare un’importante attività di volo notturna, il decreto, non contiene alcun riferimento a divieti al volo notturno né alcun tipo di prescrizione nel merito, se non relative a precise e adeguate procedure antirumore e opere di mitigazione cui l’aeroporto e Sacbo hanno sempre ottemperato».

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