Saldi, polemica sempre più aspra
Adiconsum: liberalizzazione necessaria

Adiconsum: il calo delle vendite (circa il 9%) determinato da crisi economica, sviluppo del commercio elettronico e dal «voto col portafoglio».

«Anticipo dei saldi con sms e mail, crisi di liquidità dei commercianti e delle famiglie italiane sono solo alcuni dei fattori che determinano il calo di circa il 9% delle vendite per saldi». Lo dichiara Pietro Giordano, presidente Nazionale di Adiconsum che critica i saldi già partiti nei giorni scorsi e chiede con forza una liberalizzazione del sistema.

Sempre di più i consumatori acquistano direttamente sul web e durante tutto l’anno con sconti che raggiungono anche il 70-80%. Sono 16 milioni gli italiani che nell’ultimo anno hanno acquistato su internet, per un giro d’affari di circa 13 miliardi.

Sopratutto però, continua Giordano, gli italiani sempre di più acquistano meno prodotti, ma di qualità: votano col portafoglio; scelgono prodotti di qualità e sostenibili. Anche se ci sarà una ripresa economica nel 2015, non si tornerà più ad un «consumismo senza testa», ma si svilupperà progressivamente un consumo responsabile che privilegia quei prodotti che garantiscono sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Certamente la crisi economica, se pur devastante in questi anni, ha prodotto una maggiore coscienza nell’uso del denaro, indirizzando gli acquisti delle famiglie verso una maggiore responsabilità sociale oltre che economica.

La domanda allora sorge spontanea: con uno scenario del genere che senso ha continuare con i saldi in due periodi dell’anno?

«Confido in una buona partecipazione sia sul fronte della domanda interna, che per quella internazionale attratta dall’unicità dei prodotti Made in Italy e dalla qualità dei nostri commercianti» commenta invece Mauro Parolini, assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia. Che spiega: «La decisione di anticipare eccezionalmente le vendite di fine stagione al 3 gennaio - aggiunge Parolini - va incontro alle richieste delle associazioni di categoria e conferma la vicinanza e il nostro impegno a sostenere tutto il comparto al termine di un anno difficile, contrassegnato dai contraccolpi negativi che la contrazione dei consumi ha sul commercio e in particolare per i negozi di vicinato».

L’assessore Parolini, come presidente della Commissione regionale per la Tutela dei consumatori, ribadisce inoltre che «i saldi devono costituire una sana opportunità per il rilancio della domanda, senza che questo incida negativamente nel rapporto tra esercente e acquirente, che deve essere improntato al rispetto del quadro normativo attualmente in vigore».

Parolini ricorda infine le regole che disciplinano la materia: «I commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso applicato (è invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso); i prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale e, se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli; se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiederne la sostituzione o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare».

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