Salvaguardare i pipistrelli
Wwf: possono aiutare Bergamo

Bergamo può diventare una città a misura di pipistrello con beneficio per l’intera cittadinanza. Lo dicono i ricercatori di un progetto «Prima indagine chirotterologica dei pipistrelli presenti sul territorio del comune di Bergamo».

Bergamo può diventare una città a misura di pipistrello con beneficio per l’intera cittadinanza. Lo dicono i ricercatori di un progetto «Prima indagine chirotterologica dei pipistrelli presenti sul territorio del comune di Bergamo» presentato mercoledì 12 marzo da Palazzo Frizzoni con Wwf Italia, la RIserva naturale di Valpredina e il Museo civico Caffi.

Le entità chirotterologiche censite per la check-list sono 11: il progetto è stato proposto dalla Riserva naturale di Valpredina all’Assessorato delle Opere del Verde nell’anno 2011 in occasione dell’Anno internazionale del pipistrello, per dare anche alla città di Bergamo un ruolo nella tutela e conoscenza scientifica di questi mammiferi.

L’ampia mole di registrazioni di segnali bioacustici effettuate durante ogni mese di possibile attività dei pipistrelli (da marzo a novembre per gli anni 2012 e 2013) ha permesso di delineare il primo quadro conoscitivo delle specie di pipistrelli presenti in città. Si tratta di un quadro che mostra entità differenziate per esigenze ecologiche ed etologiche strettamente connesse al mantenimento della qualità ambientale di siti rifugio di tipologia rara, qualità ambientale delle aree di foraggiamento e presenza/assenza di varchi di collegamento tra siti rifugio, di foraggiamento ed abbeverata.

Le specie rilevate sono tutte elementi chiave della biodiversità dell’ambiente urbano: tutelando i chirotteri si provvede infatti indirettamente alla tutela generale dell’ecosistema urbano aumentandone la qualità ambientale a beneficio anche dei cittadini. Favorire i pipistrelli, come noto da studi in campo agricolo, porta infatti ad una facilitazione della gestione del controllo degli insetti, una lotta che già viene effettuata in maniera non naturale e molto spesso onerosa.

La tutela dei chirotteri, tra l’altro, oltre ad essere prevista dalla normativa europea e nazionale, è un’azione che le amministrazioni locali si possono impegnare a portare avanti con interventi pratici o informativi spesso di minima entità che però fanno la differenza sulla possibilità di presenza di molte specie ormai rarissime. Tali azioni, di cui alcune di limitatissima spesa economica e di semplice realizzazione, possono fare la differenza reale tra la salvaguardia dei chirotteri e la distruzione di colonie di importanza conservazionistica rilevante a livello nazionale ed europeo.

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