San Pellegrino, fischi e polemiche durante l’apertura della tangenziale

San Pellegrino, fischi e polemichedurante l’apertura della tangenzialeTra fischi e polemiche, gli operai della Cartiere Cima e della San Pellegrino Spa intervengono all’inaugurazione della nuova strada

Sono stati gli operai di Cartiera Cima e San Pellegrino Spa a movimentare, questa mattina, l’inaugurazione della strada variante di San Pellegrino. Contro il mancato pagamento della cassa integrazione speciale gli uni, e lo spostamento di un reparto gli altri, fischi e polemiche hanno fatto da sottofondo alla cerimonia.

Gli operai della Cartiera Cima di San Giovanni Bianco sono intervenuti per protestare del mancato pagamento dei soldi della cassa integrazione speciale in cui si trovano da cinque mesi. Tensioni sono sorte anche a causa delle proteste degli operai della SanPellegrino Spa in seguito alla decisione della Nestlè di esternalizzare un reparto della produzione, andando così ad incidere sulle future assunzioni stagionali.

Gli operai si sono fatti sentire con fischi e lamentele che sono proseguite durante tutta la cerimonia di inaugurazione alla quale hanno partecipato, oltre al sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi e i primi cittadini di Zogno, Sedrina e Roncobello, i dirigenti dell’Anas, il presidente della Provincia Valerio Bettoni e gli assessori Sonzogni e Milesi, il prefetto Cono Federico.

La nuova tangenziale di San Pellegrino (foto Andreato) è stata aperta intorno a mezzogiorno: costata 60 milioni di euro e lunga quattro chilometri, consente di superare l’abitato della cittadina termale, dalla località Ruspino fino a San Rocco di San Giovanni Bianco: dall’ex statale della Valle Brembana ci si immette sul primo viadotto sul Brembo in località Ruspino, quindi si entra nella galleria Frasnadello (lunga 1.894 metri), si torna di nuovo all’aperto passando su un breve viadotto in Val Sambusso, si incontra la galleria Antea (643 metri), altro tratto all’aperto e infine una terza galleria di 240 metri poco prima di immettersi sull’ultimo viadotto a nord. Due gli svincoli: a sud quello di Ruspino, con l’ingresso a San Pellegrino lungo via Pregalleno e il ponte Donizetti (tracciato provvisorio in attesa che l’Anas realizzi il nuovo ponte sul Brembo); a nord a San Rocco, con l’innesto sulla strada provinciale per Dossena. Ma con l’apertura al traffico, il progetto della variante non sarà completato: oltre ad alcune opere minori (barriere fonoassorbenti e reti di protezione) mancheranno il cosiddetto «ponte di ritorno» allo svincolo di Ruspino (per l’ingresso a San Pellegrino dall’asta principale della variante) e l’allargamento del ponte di Dossena a nord.

Con l’apertura al traffico, inoltre, la variante diventa di proprietà della Provincia di Bergamo che dovrà quindi preoccuparsi della manutenzione. Il passaggio di consegne è avvenuto in occasione dell’inaugurazione. Alla Provincia spetta anche l’allargamento del ponte di Dossena, nei pressi dello svincolo nord. Il ponte di Dossena verrà allargato fino a sei metri e mezzo e sarà dotato di un marciapiede. Presumibilmente i lavori di ampliamento inizieranno la prossima primavera.(29/11/2003)

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