Santa Caterina detta le regole
Uno statuto «anti-movida»

Il comitato dei residenti di Borgo Santa Caterina affila le armi, deciso a mettere fine a «un fenomeno ormai sfuggito di mano a tutti»: le notti brave degli avventori dei locali notturni del quartiere. E hanno stilato una serie di regole anti-movida.

Il comitato dei residenti di Borgo Santa Caterina affila le armi, deciso a mettere fine a «un fenomeno ormai sfuggito di mano a tutti»: le notti brave degli avventori dei locali notturni del quartiere. «Siamo esasperati – hanno detto gli abitanti del Borgo d’oro in un’affollata riunione in oratorio –, non dormiamo più, storditi dalla musica ad alto volume e dagli schiamazzi dei ragazzi che stanno in strada sino a notte fonda. Se non vengono presi provvedimenti, qui si rischia l’incidente grave».

Non è più solo questione di movida estiva, nel quartiere ci sono locali notturni (negli ultimi mesi tre nuove aperture) che restano aperti tutto l’anno sino alle due del mattino per tre giorni a settimana (il mercoledì, il venerdì e il sabato). La zona calda è quella tra piazzale Oberdan e via dei Celestini. Ma i disagi li vive tutto il borgo. «Parcheggi selvaggi, strade sporche, e un rumore insopportabile che ci tiene svegli sino alle tre del mattino», dice la portavoce del comitato, Tullia Valsecchi.

Stanchi delle promesse ricevute dal Comune e «sinora non mantenute», e in attesa di incontrare il prefetto, i rappresentanti dei residenti hanno deciso di giocare la carta delle imminenti elezioni amministrative. Si sono dati uno statuto (primo obiettivo «la salvaguardia del borgo e il recupero della qualità della vita dei residenti») e hanno stilato un elenco di richieste che sottoporranno ai candidati alla poltrona di sindaco. Queste le richieste: anticipare l’orario di chiusura dei locali notturni, controlli fonometrici dentro e fuori i locali, telecamere di sorveglianza in strada, sanzioni per chi non osserva i divieti di sosta, abolizione dei venerdì del borgo («ormai degenerati da quando siamo stati invasi dai locali notturni») e nuovi orari per la pulizia delle strade («quando in strada finiscono gli schiamazzi, ecco che passano i mezzi e addio sonno»).

Non arrivassero risposte concrete, il passo successivo sarà diffidare il Comune per non aver fatto rispettare il regolamento comunale.

Per saperne di più leggi L’Eco di Bergamo del 26 marzo

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