«Scampato alla morte per pochi metri»
La testimonianza di un bergamasco

«Ho sentito un boato, poi ho visto il camion fermo, schiacciato contro il chiosco, circa trenta metri davanti a me».

«D’istinto ho iniziato scappare, sentivo la gente urlare, piangere, la vedevo precipitarsi in ogni direzione. Alcune di queste persone erano ferite, ma continuavano a correre in cerca di un posto dove sentirsi al sicuro». Non è ancora passata un’ora dall’attacco nel cuore di Barcellona quando raggiungiamo al telefono l’italiano Luca Lamberto, 24 anni, di San Paolo d’Argon, da pochi minuti chiuso nel suo albergo, in attesa di poter fare ritorno in Italia. È ancora sotto choc quando ci descrive lo scenario di paura che tutt’a un tratto si è trovato di fronte, mentre passeggiava lungo la Rambla principale della città catalana.

Ma il suo racconto è abbastanza lucido da rendere bene l’idea dell’atmosfera da apocalisse che dopo gli attentati di Parigi, Nizza e Berlino abbiamo già imparato a conoscere: «Chi guidava è sceso immediatamente dal camion ed è scappato, infilandosi in un bar – racconta Luca –. La polizia è arrivata subito, ma a quel punto mi sono nascosto all’interno di un negozio. È stato un gesto d’istinto, la mia prima preoccupazione è stata quella di mettermi in salvo».

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